MSF: Il 60% dei migranti ha disagi mentali

Il 60% dei migranti arrivati in Italia presenta sintomi di disagio mentale. E' quanto emerge dal rapporto "Traumi Ignorati" di Medici Senza Frontiere. Il sistema di accoglienza resta altamente impreparato.

Il 60% dei migranti ha disagi mentali“I migranti servono per pagare le pensioni degli italiani e per occupare i posti di lavoro rifiutati dagli italiani”. Questo è quello che dicono gli illustri opinionisti televisivi. A parte il fatto che fine a questo momento i migranti sono serviti esclusivamente per aumentare il numero degli indigenti, ora si scopre che possono rappresentare anche un costo per il sistema sanitario nazionale.

Dal rapporto “Traumi Ignorati” di Medici Senza Frontiere emerge che il 60% dei migranti venuti in Italia ha problemi mentali. E pensare che c’è qualche “mente geniale” in giacca e cravatta che vuole far lavorare questi poveracci come schiavi, poi non ci lamentiamo se diventano dei terroristi. “Il disagio mentale associato all’esperienza migratoria e/o alle condizioni di accoglienza in Italia è un fenomeno sempre più preoccupante e gravemente sottovalutato”, questo è quello che scrive MSF. Silvia Mancini, esperta di salute pubblica per Medici Senza Frontiere, ha dichiarato: “Il 60% dei soggetti intervistati nell’ambito delle attività di supporto psicologico di MSF tra il 2014 e il 2015 presentava sintomi di disagio mentale connesso ad eventi traumatici subiti prima o durante il percorso migratorio”.

Per questo motivo MSF chiede alle autorità italiane ed europee di adottare un modello di accoglienza che prenda in carico i bisogni specifici legati alla salute mentale per questa popolazione particolarmente vulnerabile. Non bastavano i soldi spesi per l’accoglienza e le cause legali, ora ci vogliono altre risorse per “curare” i migranti con disagi mentali. Il rapporto “Traumi Ignorati” è il risultato di una ricerca quali-quantitativa condotta in Italia tra Luglio 2015 e Febbraio 2016 in vari Centri di Accoglienza Straordinaria(CAS) di Roma, Trapani e Milano e dai dati raccolti durante le consultazioni realizzate nei CAS di Ragusa dai team di MSF tra il 2014 e il 2015. Tommaso Fabbri, responsabile dei progetti di MSF in Italia, ha detto: “A fronte di un disagio diffuso tra i richiedenti asilo, il sistema di accoglienza resta altamente impreparato a rispondere adeguatamente alle esigenze di queste persone”.

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