Vittime terremoto salgono a 290. Mancata prevenzione è costata 200 miliardi
Continua a salire il bilancio delle vittime del terremoto che ha investito il Centro Italia. Il bilancio ufficiale, confermato dal Dipartimento della Protezione Civile, è ora di 290 morti, dopo il rinvenimento di altri 6 corpi ad Amatrice, nel Reatino, dove le vittime complessive sono dunque 230.
“La mancata prevenzione del rischio sismico è costata all’Italia dal dopoguerra a oggi quasi 200 miliardi e un numero impressionante di vittime”. E’ quello che ha dichiarato il consigliere nazionale dei geologi Paolo Spagna. Il 60% del patrimonio edilizio italiano è stato realizzato prima della legge 64/74 che ha introdotto le norme tecniche per la costruzione in aree sismiche. Per adeguarli alle norme antisismiche ci vorrebbero 350 miliardi di euro, pura utopia con i vincoli europei. Secondo un rapporto del centro studi del Consiglio nazionali dei Geologi(Cng) e del Cresme, il 40% della popolazione italiana risiede in zone a elevato rischio sismico. Circa il 62% degli edifici scolastici sono stati costruiti prima del 1974. Intanto proseguono a gonfie vele le donazioni destinate alle regioni colpite dal terremoto del Centro Italia. Quasi 4 milioni di euro raccolti in 24 ore: ieri la raccolta via sms segnava 2 milioni e mezzo di euro, oggi siamo a 6.120.296 euro. Il numero tramite il quale si possono inviare contributi è il 45500 attivato dal Dipartimento della Protezione Civile. Con un sms si donano 2 euro, ma c’è la possibilità di aumentare l’offerta con la telefonata aperta allo stesso numero.
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