BCE: In Italia redditi da lavoro inferiori al periodo pre-crisi

In Italia e Spagna i redditi da lavoro sono nettamente inferiori rispetto al periodo pre-crisi. Lo scrive la BCE nel bollettino economico. Confermata la fine del Quantitative easing a gennaio 2019. La fine del QE sarà un problema per l'Italia.

In Italia redditi da lavoro inferiori al periodo pre-crisiIl bollettino di agosto della Banca Centrale Europea mette in evidenza i problemi di due Paesi dell’Unione Europea. In Italia e Spagna i redditi da lavoro sono nettamente inferiori rispetto al periodo pre-crisi, a causa della moderazione salariale e della disoccupazione rimasta su livelli elevati. I consumi in questi due Paesi non hanno ancora evidenziato una completa ripresa, mentre in Germania e Francia sono di circa il 10% più alti rispetto a prima della crisi. Stabile lo slancio dell’economia mondiale, ma si evidenziano rischi a causa dei dazi commerciali.

La BCE conferma l’uscita dal Quantitative easing da gennaio 2019, quando scenderà a 15 miliardi al mese dai 30 attuali. Tuttavia il Consiglio direttivo ha confermato che un ampio grado di accomodamento monetario è ancora necessario per accompagnare la ripresa in corso dell’inflazione. Il QE è il vasto programma di acquisti di titoli iniziato nel marzo 2015. La misura del fu presa dal board dell’Eurotower per cercare di spingere l’inflazione dell’Unione Europea fino al 2% e svalutare l’euro per favorire le esportazioni. L’acquisto di titoli di Stato da parte della BCE ha permesso ad alcuni Paesi di tenere su valori bassi lo spread. La fine del Quantitative easing costringerà l’Italia a vedersela da sola con gli investitori internazionali. La conseguenza sarà una rapida risalita dello spread oltre i 300 punti, il che significa spendere più soldi per gli interessi sui titoli di Stato. Il Quantitative easing è stata una grossa occasione sprecata dall’Italia per abbattere il debito pubblico. Tutta colpa dei politici che ci hanno governato in questi ultimi tre anni, i quali hanno pensato bene di regalare bonus a destra e manca. Lo stock del debito pubblico è aumentato di 142,9 miliardi di euro nell’era Quantitative easing: da 2.184,5 di marzo 2015 a 2.327,4 miliardi di maggio 2018.

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