Sfollati abbandonati dal Comune di Napoli

Un rogo in un deposito di detersivi ha distrutto alcune abitazioni. 5 famiglie sfollate sono state abbandonate dal Comune di Napoli per un vuoto normativo. E meno male che era la città dell'accoglienza.

Rogo calata CapodichinoNapoli città rifugio”, questo è il ritornello che ripete ogni volta Luigi De Magistris. Lo slogan è solo una tra le molteplici espressioni di una mitomania politica che trova sfogo nella propaganda elettorale permanente. Il sindaco di Napoli vuole aprire i porti per accogliere i migranti e allo stesso tempo chiude il trasporto pubblico. Qualcuno potrebbe pensare che il Comune di Napoli si faccia in quattro per garantire una sistemazione agli sfollati, ma non è così. Chi resta senza casa viene abbandonato dall’amministrazione comunale.

Lo scorso 21 agosto un vasto incendio ha distrutto un deposito di detersivi situato al civico 127 di calata Capodichino. Il rogo ha reso inutilizzabili alcune abitazioni e 5 famiglie sono state costrette a chiedere ospitalità a conoscenti o parenti. Gli sfollati non possono avere un’abitazione per un vuoto normativo. La legge prevede che gli sfollati hanno diritto ad un nuovo alloggio solo quando la propria casa viene distrutta da cause naturali. L’incendio non è una causa naturale. Il vicesindaco Raffaele Del Giudice ha dichiarato: “Purtroppo il nostro intervento è limitato dalla legge e poi la struttura dove si trovavano le case è in mano ai privati”. Gli sfollati hanno dichiarato: “Tra le altre cose, siccome c’è un sequestro dell’autorità giudiziaria, non possiamo neanche andare a recuperare le nostre cose”. Certo che fa specie come la città che si professa dell’accoglienza, con il sindaco De Magistris pronto a dire “aprite i porti”’, non riesca a garantire a tutti un alloggio rientrante nel proprio patrimonio comunale. Il Comune di Napoli faccia qualcosa per ovviare al vuoto normativo e garantire una sistemazione alle 5 famiglie sfollate e abbandonate. Dal punto di vista legislativo ci vorrà tempo per modificare la legge. Il senatore Sergio Vaccaro(M5S) ha dichiarato: “Bisogna lavorarci in Parlamento e nella commissione bicamerale del federalismo fiscale per far inserire una norma che disciplini la materia dando così la possibilità agli enti locali di poter intervenire”.

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