Global Compact dell’Onu

Il Global Compact for Migration è un’iniziativa dell’Onu in cui vengono fissati 23 obiettivi, a cui gli Stati che sottoscriveranno l’accordo dovrebbero mirare. L'Italia non firmerà il Patto.

MigrantiIl Global Compact è diventato l’argomento di discussione in Italia. Di cosa parliamo? Il Global Compact for Migration è un’iniziativa dell’Onu che mira all’individuazione di procedure e alla definizione di impegni condivisi da parte della comunità internazionale, al fine di una migliore gestione dei fenomeni migratori a livello globale e della valorizzazione della mobilità umana quale motore dei processi di sviluppo sostenibile. La necessità di un simile strumento era stata evidenziata a settembre 2016, quando era stata adottata la Dichiarazione di New York su migranti e rifugiati.

Il Patto è stato firmato da oltre 190 Paesi e sarà adottato al summit che si terrà a Marrakech, in Marocco, il 10 e l’11 dicembre 2018. Il governo italiano ha annunciato che non sottoscriverà il Global Compact for Migration. Il Partito Democratico ha criticato il governo gialloverde per aver cambiato idea e quasi sicuramente in caso di voto in Parlamento sosterrà la firma del documento. Oltre all’Italia, i paesi europei che non intendono sottoscrivere il Patto sono: Austria, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Croazia, Slovacchia, Slovenia e Bulgaria. Nel Global Compact vengono fissati 23 obiettivi, a cui gli Stati che sottoscriveranno l’accordo dovrebbero mirare.

  1. Raccogliere e utilizzare dati accurati e disaggregati come base per le politiche basate su elementi concreti;
  2. Ridurre al minimo i fattori negativi e i fattori strutturali che costringono le persone a lasciare il loro paese d’origine;
  3. Fornire informazioni accurate e tempestive in tutte le fasi della migrazione;
  4. Garantire che tutti i migranti abbiano la prova dell’identità legale e documentazione adeguata;
  5. Migliorare la disponibilità e la flessibilità dei percorsi per la migrazione regolare;
  6. Agevolare il reclutamento equo ed etico e salvaguardare le condizioni che garantiscono un lavoro dignitoso;
  7. Affrontare e ridurre le vulnerabilità nella migrazione;
  8. Salvare vite umane e organizzare sforzi internazionali coordinati per i migranti dispersi;
  9. Rafforzare la risposta transnazionale al traffico di migranti;
  10. Prevenire, combattere e sradicare la tratta di esseri umani nel contesto della migrazione internazionale;
  11. Gestire i confini in modo integrato, sicuro e coordinato;
  12. Rafforzare la certezza e la sistematicità delle procedure di migrazione per gestire in maniera appropriata screening, valutazione e rinvio;
  13. Utilizzare la detenzione solo come misura di ultima istanza e lavorare per individuare alternative;
  14. Migliorare la protezione consolare, l’assistenza e la cooperazione nel ciclo migratorio;
  15. Garantire l’accesso ai servizi di base per i migranti;
  16. Responsabilizzare i migranti e le società affinché si realizzino la piena inclusione e la coesione sociale;
  17. Eliminare tutte le forme di discriminazione e promuovere un discorso pubblico basato su elementi concreti per modellare la percezione della migrazione;
  18. Investire nello sviluppo delle competenze e facilitare il riconoscimento reciproco delle competenze e delle qualifiche;
  19. Creare condizioni affinché i migranti contribuiscano pienamente allo sviluppo sostenibile in tutti i paesi;
  20. Promuovere il trasferimento più rapido, più sicuro ed economico delle rimesse e favorire l’inclusione finanziaria dei migranti;
  21. Cooperare per agevolare il ritorno sicuro e dignitoso e la riammissione, nonché la reintegrazione sostenibile;
  22. Stabilire meccanismi per la portabilità dei diritti di sicurezza sociale e dei benefici ottenuti;
  23. Rafforzare la cooperazione internazionale e la partnership globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare.

Dai 23 punti si evince che i principi centrali del Global Compact for Migration sono: lotta alla xenofobia, lotta allo sfruttamento, contrasto del traffico di esseri umani, potenziamento dei sistemi di integrazione, assistenza umanitaria, programmi di sviluppo e procedure di frontiera nel rispetto del diritto internazionale, a iniziare dalla Convenzione sui rifugiati del 1951. Il Patto prevede un maggiore sostegno ai Paesi e alle comunità che ospitano il maggior numero di rifugiati. Secondo le stime dell’Onu, al momento ci sono 258 milioni di migranti in tutto il mondo, 85 milioni in più rispetto al 2000. Ciò vuol dire che circa una persona su trenta è costretta a lasciare il proprio Paese d’origine per cercare fortuna in uno Stato d’accoglienza.

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