Torna l’ora legale. Risparmio di circa 100 milioni

Nella notte tra sabato e domenica 31 marzo 2019 gli italiani dovranno spostare di un’ora in avanti le lancette di tutti gli orologi. Risparmio energetico di circa 100 milioni di euro. Dal 2021 il cambio d'ora verrà abolito. Terna ha effettuato un’accurata analisi sulle ricadute per il sistema elettrico italiano in termini di sicurezza e adeguatezza.

Torna l'ora legaleNella notte tra il 30 e il 31 marzo 2019 finirà l’ora solare ed entrerà in vigore l’ora legale. Alle 2 del 31 marzo le lancette dell’orologio andranno sposate avanti di un’ora, cioè alle 3. Gli italiani perderanno l’ora di sonno guadagnata  il 28 ottobre 2018, ma avremo un’ora in più di luce. L’ora solare verrà ripristinata nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 2019. Il cambio toglierà sonno causando rischi alla salute con conseguenze comportamentali. Lo dicono i ricercatori del “Journal of Applied Psychology”.

Tra le preoccupazioni più comuni: la possibilità di incremento degli incidenti stradali, l’aumento di infortuni sul lavoro, il cyber-ozio, ovvero una overdose di navigazione su internet nelle ore di lavoro, oltre a cefalee. L’ora legale venne introdotta per la prima volta nel 1916 in Gran Bretagna e molti Paesi seguirono l’esempio negli anni successivi. Tra i Paesi industrializzati, solo il Giappone segue, nell’alternarsi delle stagioni, sempre l’ora solare. La rete di trasmissione dell’energia Terna fa sapere che nel periodo dell’ora legale si prevede un risparmio complessivo dei consumi di energia elettrica di 510 milioni di kilowattora. Si tratta di una quantità di energia corrispondente al fabbisogno annuo medio di circa 200 mila famiglie. Considerando che un kilowattora costa in media al cliente domestico tipo circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte(secondo l’ultimo aggiornamento dell’ARERA a partire dal 1° aprile 2019), la stima del risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2019 è pari a circa 100 milioni di euro. Dal punto di vista ambientale, Terna stima minori emissioni di anidride carbonica in atmosfera pari a 250 mila tonnellate. Dal 2004 al 2018 l’Italia ha risparmiato complessivamente circa 9 miliardi e 100 milioni di kilowattora, corrispondenti a circa 1 miliardo e 545 milioni di euro di minor costo.

L’abolizione del cambio d’ora dal 2021

Il 26 marzo 2019 il Parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione di abolire il passaggio dall’ora solare a quella legale. Il 2021 dovrebbe essere l’ultimo anno con un cambio stagionale dell’ora nell’Unione Europea e gli Stati membri manterranno il diritto di decidere il proprio fuso orario. I Paesi che decidono di mantenere l’ora legale dovrebbero regolare gli orologi per l’ultima volta l’ultima domenica di marzo 2021, mentre quelli che preferiscono mantenere l’ora solare dovrebbero spostare gli orologi per l’ultima volta l’ultima domenica di ottobre 2021. La rete di trasmissione dell’energia Terna ha effettuato un’accurata analisi sulle ricadute per il sistema elettrico italiano in termini di sicurezza e adeguatezza. Lo scenario ora legale tutto l’anno garantisce il massimo beneficio in termini di risparmi energetici: ai circa 500 milioni di kilowattora che già si risparmiano mediamente con il sistema di ora legale attualmente in atto(ossia per i mesi da aprile a ottobre) si aggiungerebbero, infatti, altri 300 milioni di kilowattora se si estendesse il regime di ora legale anche ai periodi invernali(ossia per i mesi da novembre a marzo), per un beneficio elettrico complessivo annuo di circa 800 milioni di kilowattora, corrispondenti a 400 mila tonnellate di CO2 in meno in atmosfera. Il risparmio economico annuo complessivo ammonterebbe invece a 160 milioni di euro.

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