Il caos delle luci votive nei cimiteri di Napoli

Il Comune di Napoli ha cacciato la società SELAV dopo la sentenza del Consiglio di Stato. I cimiteri sono senza una società che gestisce i servizi di illuminazione ambientale e votiva. Palazzo San Giacono ora vuole richiamare SELAV. Un caos senza precedenti.

Una luce votiva spentaIl 5 marzo 2019 è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato sul contenzioso tra Comune e SELAV riguardo la gestione delle luci votive dei cimiteri comunali di Napoli. I giudici hanno respinto il ricorso della società e confermato la revoca dell’affidamento in concessione dei servizi. Undici giorni dopo la sentenza, il Comune di Napoli ha pubblicato sul sito un comunicato in cui invita i cittadini a non pagare a SELAV i relativi bollettini postali per l’illuminazione votiva 2019 nei cimiteri.

L’amministrazione De Magistris ha addirittura impedito l’ingresso nei cimiteri agli operai della società. Questa mossa sconsiderata ha fatto rimanere i cimiteri comunali della città senza una società che gestisce i servizi di illuminazione ambientale e votiva. Un caos senza precedenti. Il Comune di Napoli provvederà ad indire una nuova gara per l’affidamento del servizio di illuminazione ad una nuova società. Tra aggiudicazione del bando ed eventuali ricorsi, passeranno mesi prima che tutti torni nella normalità. Nel frattempo il caos fa impazzire la gente che non ha ancora pagato il canone 2019 delle luci votive. A chi versare i soldi? L’amministrazione comunale consiglia agli utenti di versare l’importo su Conto Corrente Postale n. 77301356 (IBAN: IT26M0760103400000077301356) intestato al Comune di Napoli copiando i dati riportati sui bollettini già emessi dalla SELAV.

Peccato che l’amministrazione non ha personale qualificato per gestire i servizi di illuminazione ambientale e votiva dei cimiteri comunali. Per questo motivo qualcuno aveva pensato di affidare temporaneamente il servizio a Citelum, gestore dell’illuminazione delle strade di Napoli. Ma questa estensione dell’appalto era impossibile, sia dal punto di vista amministrativo che da quello strettamente pratico. I cimiteri comunali sono senza una società che gestisce i servizi e le utenze non sanno a chi rivolgersi in caso di problemi con l’illuminazione votiva. Era il caso di cacciare SELAV in modo frettoloso? La scelta più logica era far rimanere quella società fino al 31 dicembre 2019. Dopo ben tre settimane anche quelli di Palazzo San Giacomo sono arrivati a questa conclusione. Il vicesindaco Enrico Panini ha dichiarato: “In attesa della nuova gara, le attività verranno svolte da SELAV al fine di non generare interruzioni nel servizio”. Perché è stato creato questo caos?

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