Il cantiere morto di piazza Mercato
Piazza Mercato è una delle piazze storiche di Napoli, situata nel quartiere Pendino, a pochi passi dal quartiere Mercato. La piazza è particolarmente celebre per essere stata il luogo dove ebbe inizio la rivoluzione di Masaniello, il quale nacque e visse in una casa alle spalle della piazza, dove oggi, in sua memoria, è murata un’epigrafe. A fine 2017 partirono i lavori di restyling del Grande Progetto Unesco, il primo dopo 40 anni.
La nuova Piazza Mercato doveva essere terminata in 366 giorni stando al cartello esposto nel cantiere. A maggio 2018 i lavori vengono sospesi per un contenzioso tra il Comune di Napoli e la Soprintendenza. Dopo una ventina di giorni tornano gli operai nel cantiere e i lavori procedono a rilento fino al nuovo blocco di dicembre 2018. Da quel momento Piazza Mercato è diventata un cantiere morto. I pochi negozianti sopravvissuti si dichiarano rovinati dai lavori di riqualificazione del quartiere ad opera dei fondi Unesco. Una stasi insopportabile che aggiunge sgomento ed incertezza, bloccando il rilancio turistico dell’area e costringendo molte attività commerciali a chiudere. Il cantiere morto di Piazza Mercato è diventata come una discarica a cielo aperto. I basoli vesuviani giacciono ormai da mesi ammassati nell’enorme cantiere Unesco. Più che in un cantiere, sembra di essere in una zona di guerra. L’immobilismo di Comune e Soprintendenza ha portato una grave conseguenza: i fondi europei del Grande Progetto Unesco sono tornati indietro. Questo significa che bisogna mettere mano al portafoglio per ridare lustro alla storica piazza Mercato. La burocrazia è uno dei mali dell’Italia.
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