L’oltraggio alla memoria di Giuseppina Bianco
Prosegue il viaggio nel degrado dei cimiteri comunali di Napoli. Questa volta Alfredo Di Domenico, noto come Bukaman, ha fatto tappa al cimitero di Miano. Il 23 febbraio 2019 un albero è caduto sulle tombe e una cappella. Tre mesi dopo l’albero non c’è più, ma è rimasto il degrado e l’abbandono nel luogo dello schianto. Tra i monumenti disintegrati c’è quello di Giuseppina Bianco, vittima probabilmente dell’unica “marocchinata” a sud della linea Gustav.
La ragazza morì per fuggire a un tentativo di stupro da un goumier del corpo di spedizione francese in Italia. A Mugnano Giuseppina Bianco viene ricordata ogni anno con una commemorazione in suo onore. A Napoli, invece, i suoi resti sono sommersi da cumuli di pietre(foto). Un oltraggio alla memoria di Giuseppina Bianco e degli altri defunti. Questa è l’ennesima vergogna targata amministrazione De Magistris. La sorella di Giuseppina Bianco, Margherita, ha dichiarato: “Sindaco non fate solo la sfilata nella 167, venite a vedere il degrado che c’è nel cimitero. Ora c’è anche questo cumulo di pietre che ricopre le tombe. Chiedo al sindaco di rimettere a posto i nostri morti”. Possibile che a nessuno interessa in che stato sono i morti? A Napoli la manutenzione ordinaria è diventata un optional. Il cimitero di Miano è sommerso dalle erbacce e lasciato nel degrado più totale. Alcune lapide sono sparite sotto la fitta vegetazione, questo rende impossibile raggiungere la tomba del proprio parente. Più che in un cimitero sembra di essere in una giungla.
Pubblicato da Alfredo Di Domenico su Giovedì 30 maggio 2019
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