I cambi di casacca nella XVIII legislatura

I senatori Ugo Grassi, Stefano Lucidi e Francesco Urraro hanno formalizzato l’addio al Movimento 5 Stelle aderendo al gruppo della Lega. I cambi di casacca nella XVIII Legislatura sono saliti a 85. Questo è un modo corretto di fare politica?

Ugo Grassi, Stefano Lucidi e Francesco UrraroI senatori Ugo Grassi, Stefano Lucidi e Francesco Urraro hanno formalizzato l’addio al Movimento 5 Stelle aderendo al gruppo della Lega. Questi altri tre cambi di casacca nella XVIII legislatura fanno riemergere il problema del “pagnottismo legalizzato” in Parlamento. Tutta colpa dell’articolo 67 della Costituzione Italiana. Per chi non lo sapesse, questo articolo afferma che “ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.

Cosa significa? Una volta eletto il parlamentare può fare ciò che vuole, anche passare da uno schieramento all’altro. Per questo motivo l’articolo 67 deve essere modificato. I parlamentari che cambiano casacca spiegano sempre il motivo, ma sono tutte scuse. La maggior parte delle persone agisce solo per il guadagno o per favorire la propria categoria. Questo è uno dei motivi per cui in Italia non verranno mai risolti i veri problemi. I politici italiani sono i migliori esponenti del “pagnottismo”. La scorsa legislatura ha registrato 569 cambi di casacca, quasi 10 ogni mese. Un record. Un valore che aveva raddoppiato quanto accaduto nel quinquennio precedente(2008-2013), quando i cambi di casacca erano stati 261, circa 4 al mese. Nei primi 21 mesi della XVIII legislatura ci sono stati 85 cambi di gruppo in Parlamento, di cui 57 effettuati dopo la crisi di governo dello scorso agosto. La media di questa legislatura è di 4,04 cambi di casacca ogni mese. Tutti questi passaggi incidono ovviamente sulla stabilità della maggioranza. Questo è un modo corretto di fare politica? Si, per la Costituzione italiana. L’articolo 67 vieta il vincolo di mandato e questo incentiva il “pagnottismo”. E’ ora di  finirla con chi viene eletto con qualcuno e poi passa in un altro partito. Chi è in dissenso con il proprio partito deve avere il coraggio di dimettersi dal Parlamento. L’articolo 67 della Costituzione deve essere modificato per vietare i cambi di casacca.

Commenti