Il servizio di Report sulla Terra dei Fuochi

"La Terra dei Fuochi è al Nord". E' quello che dichiarò il governatore Vincenzo De Luca in un'intervista a radio CRC. Il servizio di "Report" del 23 dicembre 2019 dimostra che in provincia di Napoli e Caserta i roghi sono aumentati del 30%. In Campania la situazione è drammatica.

Il programma "Report" parla della Terra dei Fuochi“La Terra dei Fuochi è nel Nord dell’Italia”. Questo è quello che dichiarò il governatore Vincenzo De Luca lo scorso settembre a Radio CRC. La verità è che nella Terra dei Fuochi si continua a bruciare di tutto e l’aria sta diventando letale per i cittadini di Napoli e Caserta. Le conseguenze dei roghi tossici si verificano dopo alcuni anni sotto forma di tumori. Del problema Terra dei Fuochi si è parlato nella puntata di “Report” del 23 dicembre 2019. Il programma di Rai 3 ha fatto un servizio sulle iniziative inutili fatte per contrastare il fenomeno.

Nel 2013 è stato siglato il “Patto per la Terra dei Fuochi”: c’erano il Ministero dell’Interno, la Regione Campania, i comuni di Napoli e Caserta con province e le prefetture, L’Arpa, le Asl, l’Anas, il Fai(il fondo Ambiente Italiano). Nel patto c’erano pure le guardie ambientali, Legambiente e Medici per l’ambiente. Dopo cinque anni si sono resi conto che questa task force non ha prodotto i risultati dovuti e hanno creato “Il piano di azione per il contrasto dei roghi dei rifiuti” coordinato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, insieme a sette ministeri e alla Regione Campania. Nella Terra dei Fuochi nessuno si è accorto di questo piano. Questa estate i roghi sono aumentati del 30% e la popolazione è esasperata. L’inviato Bernardo Iovine girando per i 90 comuni della Terra dei Fuochi, ha capito che ci sono fiumi di rifiuti provenienti da attività irregolari che vengono puntualmente bruciati per non lasciare tracce. Una guerra che non trova fine e che si ripercuote sulla salute degli abitanti. In alcune zone ci sono degli inceneritori non autorizzati che bruciano di tutto tra l’indifferenza delle istituzioni. Dal servizio di “Report” si evince che alla base della Terra dei Fuochi c’è un sistema criminale alimentato da incapacità mista a corruzione trasversale nelle istituzioni.

L’operazione strade sicure in Terra dei Fuochi ha dislocato 255 militari, 155 ci dicono dalla cabina di regia sono in presidio fisso. La sala operativa è a Caserta. In realtà ci sono soltanto sei pattuglie dinamiche che devono vigliare su 90 comuni. I due terzi della forza armata invece è in presidio ai siti sensibili, le compagnie ruotano ogni sei mesi e adesso tocca al reggimento di Sassari. Il sistema di censimento dei siti di abbandono dei rifiuti è stato messo in campo dalla Regione Campania attraverso la società in house SMA. Quindi i militari, quando individuano uno sversamento, segnalano alla SMA, attraverso un APP, così come possono fare tutti i cittadini. In tutto hanno censito 3.500 siti di rifiuti abbandonati e bruciati, la maggior parte segnalati dai cittadini. Tutti concentrati a Napoli nord nella Terra dei Fuochi. Il problema è che tutti segnalano, ma nessuno rimuove. La Regione Campania aveva stanziato 10 milioni di euro per la rimozione dei rifiuti abbandonati, ma poi ci ha ripensato e li ha spostati su altri voci. 8,1 milioni di euro sono stati stanziati per il monitoraggio, cioè dati a SMA. Dei 17 milioni di euro arrivati a SMA, 6 milioni di euro sono stati spesi per 7 droni, che finora si sono visti solo in cerimonie pubbliche, perché sono ancora in collaudo.

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