Istat: Lettori di libri stabili in Italia

Nel 2018 il numero di lettori di libri rimane sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. E' quanto emerge da un rapporto pubblicato dall'Istat. Nel 2018 la quota più alta di lettori continua a essere quella dei giovani.

Una lettriceNel 2018 rimane sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente il numero di lettori di libri. La quota di persone che dichiarano di aver letto almeno un libro per motivi non scolastici o professionali è scesa dal 41% del 2017 al 40,6% del 2018. Lo rivela l’Istat nel rapporto “La produzione e la lettura di libri in Italia”. Si può dire che ci sono più scrittori che lettori. A partire dall’anno 2000, quando la quota di lettori era al 38,6%, l’andamento è stato crescente fino a toccare il massimo nel 2010 con il 46,8% per poi diminuire di nuovo fino a tornare, nel 2016, al livello del 2001(40,6%), stabile fino al 2018.

Nel 2018 la quota più alta di lettori continua a essere quella dei giovani. La quota di lettori tra i 15 e i 17 anni è pari al 54,5% nel 2018, in crescita rispetto al 47,1% del 2016. Tra uomini e donne c’è un divario rilevante. Nel 2018 la percentuale delle lettrici è del 46,2% e quella dei lettori è al 34,7%. Il divario si manifesta dal 1988, anno in cui risultavano lettori il 39,3% delle donne rispetto al 33,7% degli uomini. Nel 2018 si osserva tuttavia un aumento significativo di 4,2 punti percentuali tra i maschi da 25 a 34 anni. In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze tra gli 11 e i 19 anni(oltre il 60% ha letto almeno un libro nell’anno). La quota di lettrici scende sotto il 50% dopo i 55 anni mentre per i maschi è sempre inferiore al 50% in tutte le classi di età. Nel 2018, poco meno della metà dei lettori(46,5%) dichiara di aver letto al più tre libri nei 12 mesi precedenti l’intervista. Solo il 14,3% ha letto almeno 12 libri nell’ultimo anno, valore stabile rispetto al 2017. Nel 2018 una famiglia su dieci non ha alcun libro in casa, valore costante da quasi un ventennio.

La lettura risulta molto più diffusa nelle regioni del Nord: ha letto almeno un libro il 49,4% delle persone residenti nel Nord-ovest e il 48,4% di quelle del Nord-est. Al Sud la quota di lettori scende al 26,7% mentre nelle Isole si conferma una realtà molto differenziata tra Sicilia(24,9%) e Sardegna(44,7%). L’abitudine alla lettura è molto più diffusa nei Comuni centro dell’area metropolitana, dove si dichiara lettore poco meno della metà degli abitanti(49,2%) mentre la quota scende al 36,1% nei Comuni con meno di 2 mila abitanti. Anche il livello di istruzione si conferma elemento determinante: legge libri il 73,6% dei laureati(75% nel 2015), il 46,7% dei diplomati e solo il 26,5% di chi possiede al più la licenza elementare. La lettura è poi fortemente influenzata dall’ambiente familiare: i bambini e i ragazzi sono certamente favoriti se i genitori hanno questa abitudine. Ad esempio, tra i ragazzi sotto i 18 anni legge il 74,9% tra chi ha madre e padre lettori e solo il 36,2% tra coloro che hanno entrambi i genitori non lettori.

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