La ragazza che doveva morire

Di David Lagercrantz e pubblicato da Marsilio, "La ragazza che doveva morire" è un romanzo ambientato in Svezia che racconta l'ultima vendetta di Lisbeth Salander e la morte di un senzatetto che riconduce alla tragica scalata dell'Everest del 2008.

La ragazza che doveva morireLa ragazza che doveva morire” è un libro di David Lagercrantz e pubblicato da Marsilio. L’autore è un affermato scrittore e giornalista nato a Solna nel 1962 e che vive e lavora a Stoccolma. Oltre alla celebre biografia “Io, Ibra” sulla vita di Zlatan Ibrahimovic´, ha pubblicato diversi romanzi, tra cui “La caduta di un uomo. Indagine sulla morte di Alan Turing” e “Il cielo sopra l’Everest”. Con il romanzo “Quello che non uccide” ha continuato la trilogia “Millennium” del compianto Stieg Larsson. “La ragazza che doveva morire” è il sesto e ultimo capitolo ed è stato pubblicato nel 2019.

Lisbeth Salander scompare proprio quando Mikael Blomkvist ha bisogno di lei per un’indagine: così inizia il nuovo romanzo della saga Millennium. La nostra “eroina” è ancora alla ricerca della sorella gemella Camilla per regolare i conti una volta e per tutte. Il giornalista “sciupafemmine” è in crisi, non riesce a concludere una deludente inchiesta sul crollo delle borse. Per questo motivo decide di andare in ferie e cerca allo stesso tempo di rintracciare l’amica Lisbeth Salander. Per caso Mikael Blomkvist si ritrova coinvolto nell’indagine sulla morte di un senzatetto in un parco, a Tantolunden. In questa nuova inchiesta spunta fuori il nome del discusso ministro della Difesa Johannes Forsell. Il politico avrebbe conosciuto il senzatetto durante la tragica scalata dell’Everest nel maggio 2008. Con “La ragazza che doveva morire” lo scrittore David Lagercrantz narra due storie “incollate” a forza. Poco credibile la conclusione della vicenda di Lisbeth Salander.

Nell’ultimo romanzo della serie “Millennium” c’è troppa ricerca di effetti speciali lasciando l’amaro in bocca per una storia che ha risvolti poco credibili. Ciò che è successo anni prima durante una tragica scalata di una delle montagne più alte al mondo diventa il pretesto per proseguire il racconto dei cinque libri precedenti. La trilogia di Stieg Larrson è francamente inarrivabile, ma il primo libro scritto da David Lagercrantz non era male, invece con “L’uomo che inseguiva la sua ombra” e quest’ultimo non andiamo affatto bene. Il personaggio di Mikael Blomkvist è sempre più "sciocco" mentre Lisbeth Salander è diventata una specie di superdonna invulnerabile che sa sempre tutto. Dal punto di vista dello stile narrativo, lo scrittore offre un buon prodotto grazie a una penna che si confà al canonico genere della fiction televisiva e che ricorda molto, per questo, una buona e architettata sceneggiatura. I temi trattati non sono però particolarmente innovativi o originali tanto che il lettore non fatica a concludere il componimento ma al contempo non riesce a farsi coinvolgere completamente dalla trama.

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