Ritardi per Recovery Fund

Recovery Fund subisce un clamoroso rallentamento a causa della burocrazia dell'Unione Europea. Il ritardo potrebbe avere conseguenze sugli esborsi.

Recovery FundL’accordo sul Recovery Fund è stato trovato lo scorso luglio con una dotazione di 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi di sussidi. Questo era il piano dell’Unione Europea per sostenere la ripresa economica dopo l’emergenza coronavirus. All’Italia spetterebbe l’ammontare maggiore di risorse, il 28% del fondo Recovery Fund, 209 miliardi dei quali 81,4 a fondo perduto e 127,4 di prestiti da restituire.

Nelle ultime settimane i contagi in Europa sono tornati a crescere in modo esponenziale, ma il Recovery Fund subisce un clamoroso rallentamento. “Per difficoltà nei negoziati fra Consiglio e Parlamento UE, non sarà più possibile avere il Recovery Fund in funzione dal 1° gennaio 2021 e anche il Bilancio UE sarà ritardato. Tale ritardo potrebbe avere conseguenze anche sugli esborsi”. Lo riferiscono fonti diplomatiche UE. Ai tempi stimati finora bisogna aggiungere almeno 2 mesi e mezzo per le ratifiche al momento dell’accordo tra Consiglio e Parlamento UE. Le fonti diplomatiche UE sostengono che “l’aumento del budget resta questione difficile”. Non si vede landing zone, ma si va verso intesa su meccanismo stato di diritto. Nonostante gli inviti da più parti a fare presto, i tipi in giacca e cravatta di Bruxelles se la prendono con comodo. La burocrazia è uno dei principali problemi dell’Italia, ma noto che è molto diffusa pure in Unione Europea. In attesa che si risolvono le questioni burocratiche dell’UE, iniziamo a creare una task force per vigilare sulla direzione che prendono i 209 miliardi di euro del Recovery Fund destinati all’Italia.

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