Task force per Recovery Fund
La Commissione europea ha deciso di creare una task force per il coordinamento del Recovery Fund in Europa. La task force viene istituita in seno al segretariato generale, inizierà la sua attività il 16 agosto 2020 e sosterrà i 27 Paesi UE nella preparazione dei loro piani di riforma. Il Recovery Fund ha una dotazione di 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi di sussidi. Questo è il piano dell’Unione Europea per sostenere la ripresa economica dopo l’emergenza coronavirus. All’Italia va l’ammontare maggiore di risorse, il 28% del fondo Recovery Fund, 209 miliardi dei quali 81,4 a fondo perduto e 127,4 di prestiti da restituire.
Il premier Giuseppe Conte vuole affidare il compito di redigere il piano di ripresa a una task force. La Commissione europea ha puntualizzato che obiettivo dei fondi Recovery Fund è non solo quello di favorire la ripresa economia, ma anche “modernizzare” le economie in linea con le priorità europee, come la lotta ai cambiamenti climatici e la transizione digitale. L’UE ha già indicato le priorità, anche se le scelte devono farle i governi dei 27 Stati. I 209 miliardi di euro del Recovery Fund fanno gola a tutti, soprattutto agli “amici degli amici”. L’Italia deve risolvere il problema idrogeologo, costruire nuove infrastrutture e potenziare il trasporto pubblico. Sperando che le ruberie non facciano aumentare le opere incompiute nel nostro Paese. Un esempio è il ponte incompleto di San Giacomo dei Capri a Napoli.
Quello che non si deve fare è regalare nuovi bonus alle imprese attraverso la defiscalizzazione per le assunzioni e taglio delle tasse solo per loro. Il vero lavoro non si crea con sconti fiscali per le aziende, ma con l’aumento dei consumi. Basta bonus inutili a imprese e una parte dei cittadini, meglio programmare un taglio delle tasse per tutti. La task force non la deve fare solo il governo, ma anche noi cittadini per vigilare sulla direzione che prendono i 209 miliardi di euro del Recovery Fund. In TV già ci sono i ristoratori(i principali evasori fiscali in Italia) che piangono miseria per avere soldi pubblici. Dare denaro a fondo perduto non risolve il problema dei ristoranti vuoti. Nel 1992 il compianto Gianfranco Funari spiegò in modo semplice il problema del sistema Italia. 28 anni dopo la situazione non è migliorata, forse stiamo pure peggio. I soldi del Recovery Fund interessano al sistema, il problema è che il debito con gli interessi verrà ripagato dai contribuenti. Per questo bisogna vigilare.
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