40 anni fa il terremoto in Irpinia

40 anni fa il terremoto in Irpinia. Un minuto e mezzo per distruggere 17 mila Kmq di Irpinia e Vulture. La ricorrenza restituisce ricordi drammatici.

Terremoto in IrpiniaIl 23 novembre 1980, alle 19.34, un violento terremoto di magnitudo 6.9 devasta Campania e Basilicata, allungando la sua onda fino alla Pianura Padana a Nord e alla Sicilia a Sud. Un minuto e mezzo per distruggere 17 mila Kmq di Irpinia e Vulture. Il bilancio è drammatico: 2.914 morti, 8.848 feriti e 280 mila senzatetto. Il terremoto del 1980 colpì 687 comuni(l’8,5% di quelli italiani) e 6 milioni di abitanti. Avellino, Salerno e Potenza le province più colpite.

La ricorrenza del 40esimo anniversario del terremoto dell’Irpinia restituisce ricordi drammatici. Per i ritardi nei soccorsi; per l’esasperante lentezza del processo di ricostruzione delle case; per le ruberie di tanti sciacalli che hanno allungato le mani sulle ingentissime risorse stanziate dallo Stato, 50.620 miliardi di lire. In quella drammatica emergenza si avviò finalmente la macchina dei soccorsi, guidata da Giuseppe Zamberletti, nominato Commissario straordinario del Governo. Fu la premessa di una moderna struttura di Protezione Civile. I ritardi nei soccorsi sono forse la ferita più profonda: in assenza di una struttura di Protezione civile e di coordinamento di forze e mezzi, i primi soccorsi arrivano dopo 5 giorni e dopo la denuncia del presidente Sandro Pertini, che aveva voluto sorvolare le zone colpite. Arrivarono volontari e poi aiuti da Paesi di emigrazione come Germania Ovest, Austria, Svizzera, Francia e Belgio ma anche da Stati Uniti, Algeria, Iraq, Arabia Saudita e Jugoslavia.

Con i nomi di “Irpiniagate” e “Terremotopoli”, il dopo-sisma in Irpinia è anche diventato esempio di quello che accade quando malaffare e mafie lavorano per arricchirsi con i soldi pubblici. La lista dei comuni colpiti si allungò nel tempo, quando ci fu da distribuire i fondi per la ricostruzione, spesso mai completata e talvolta neppure avviata. I fondi di rilancio industriale videro nascere imprese fallite subito dopo il finanziamento. Nella relazione della Corte dei Conti, le spese furono 12 volte le stime e fu revocato il 48,5% delle concessioni industriali. A 40 anni di distanza ci sono ancora famiglie che vivono nei container. La scorsa settimana a Montella, in provincia di Avellino, sono stati consegnate le chiavi alle prime 20 famiglie assegnatarie degli alloggi popolari. Una cosa inconcepibile in un Paese occidentale. La stazione RadioAlfa stava trasmettendo musica folk quando ci fu la scossa di terremoto. In sottofondo si sentono dei boati come un esplosione. Di seguito le immagini amatoriali registrate da Ernesto Volpe a Montella il giorno dopo il sisma.

Commenti