Cerno vota No a Conte

Il senatore assenteista Tommaso Cerno annuncia che non voterà la fiducia al premier Giuseppe Conte. Si presenterà per il voto di fiducia?

Tommaso CernoIl tizio che vedete nella foto è Tommaso Cerno, un giornalista diventato senatore con le politiche del 2018. Eletto con il Partito Democratico, ora fa parte del gruppo Misto. All’inizio del 2020 abbandonò il PD perché il partito non era “garantista” e lui era contrario ai processi eterni e alle intercettazioni. Doveva seguire Matteo Renzi a Italia Viva, ma poi non se ne fece nulla. In un’intervista al giornale online “Huffington post”, Cerno ha annunciato che non voterà la fiducia al premier Giuseppe Conte quando martedì 19 gennaio 2021 si presenterà in Senato.

Il giornalista ha dichiarato: “Non farò parte del gruppo dei responsabili, io non voterò a favore di questa porcata. Noi vogliamo fare la sinistra non una qualunque cosa”. Questo è il classico “sapientone” che ha sempre una soluzione per tutto quando rilascia interviste o è ospite in qualche trasmissione televisiva. Peccato che in Parlamento il contribuito di Cerno sia quasi nullo: è il terzo senatore più assenteista con una percentuale di presenze del 5,45%. Dal 2018 ad oggi, il giornalista si è presentato soltanto 341 volte su 6.259 sedute fatte. Peggio di lui hanno fatto solo i due senatori a vita Carlo Rubbia e Renzo Piano. La notizia non è il No a Conte di Cerno, ma se il giornalista si presenterà al Senato durante il voto di fiducia. Questo diventerebbe un evento storico. Ogni senatore può arrivare a percepire fino a 17.625 euro al mese. Lo stipendio dei parlamentari è composta da tre voci: indennità, diaria e rimborso spese. La prima è fissa, mentre le altre due sono variabili. L’indennità di un senatore è di 5.304,89 euro(5.122,19 per coloro i quali svolgano attività lavorative). Questa cifra il buon Cerno la riceve ogni mese indipendente dalla sua presenza o meno a Palazzo Madama. La diaria può subire una decurtazione di 206 euro per ogni giorno d’assenza, ma basta partecipare ad almeno il 30% delle votazioni di una giornata per essere considerato presente. La porcata non è votare la fiducia a Conte, ma prendere migliaia di euro al mese senza fare un tubo.

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