Piano vaccinale: 80% di immunizzati entro settembre 2021

Il commissario Francesco Paolo Figiuolo ha presentato il nuovo piano vaccinale dell’Italia. 80% di immunizzati entro settembre 2021.

Punto vaccinaleIl commissario Francesco Paolo Figiuolo ha presentato il nuovo piano vaccinale dell’Italia. L’obiettivo è di avere l’80% di immunizzati entro settembre 2021. Si tratta di poco meno di 51 milioni di persone. Una previsione ottimistica. Il piano vaccinale prevede a regime 500 mila somministrazioni al giorno su base nazionale. Verrebbe così triplicato il numero giornaliero medio di vaccinazioni delle scorse settimane, circa 170 mila. Il cambio di passo del governo Draghi sembra solo un mucchio di parole in libertà.

Per la distribuzione sul territorio e la somministrazione dei vaccini si cercherà un accordo con i 44 mila medici di famiglia, i 60 mila odontoiatri e i 23 mila medici specializzandi. Se queste forze non dovessero bastare verranno coinvolti anche medici sportivi e farmacisti. La rete attualmente conta 1.733 punti vaccinali, un numero destinato a crescere nelle prossime settimane. Per l’allestimento di nuovi centri potranno eventualmente essere utilizzati siti produttivi, le aree della grande distribuzione, le palestre, le scuole, le strutture di associazioni e della Conferenza Episcopale Italiana. E perché non utilizzare pure i saloni di barbieri e parrucchieri? A parte gli scherzi, il piano vaccinale sembra una delle tante promesse che si fanno in campagna elettorale. La progressione delle somministrazioni permetterebbe già a metà luglio di raggiungere l’immunità del 60% della popolazione e a metà agosto del 70%.

Cronoprogramma consegna dosi vaccino

Il vero tallone d’Achille del piano vaccinale è proprio la materia prima, vale a dire i vaccini. Ad oggi sono arrivate in Italia 7.842.890 dosi così suddivise: 5.202.990 di Pfizer-BioNTech, 493.000 di Moderna e 1.512.000 di AstraZeneca. Tutte e tre le case farmaceutiche hanno comunicato un calo delle consegne nelle prossime settimane. Il piano vaccinale prevede l’arrivo di 15.690.000 fiale alla fine del primo trimestre 2021. In pratica dovrebbero arrivare 7.847.110 nei prossimi 17 giorni. Una cosa poco credibile. Alla fine del secondo trimestre 2021 dovrebbero arrivare la bellezza di 52.480.000 dosi di vaccino anti-Covid. Altre 84.860.000 dosi sono previsti nel terzo trimestre 2021 e 40.700.000 nell’ultimo trimestre 2021. Nel 2022 sono previste 28.160.000 dosi nel primo trimestre e 20.190.000 fiale nel secondo trimestre. Più che un piano vaccinale sembra l’estrazione del lotto.

Vaccino AstraZeneca per 20 milioni di italiani

Il vero dramma del piano vaccinale è un altro. Nel 2021 sarà consegnato soprattutto il vaccino AstraZeneca: sono previste 40.170.000 dosi per vaccinare circa 20 milioni di italiani. Parliamo di un vaccino la cui efficacia, sin qui accertata, non supera il 60%. L’efficacia è ancora più bassa con la variante sudafricana del coronavirus. Nei giorni scorsi il vaccino AstraZeneca è stato sospeso in Danimarca, Norvegia e Islanda. In Italia è stato bloccato un lotto a causa di alcune morti sospette. La notizia ha scatenato una psicosi in molte zone d’Italia. Ieri(12 marzo) 702 persone su 1.823 convocate alla Mostra d’Oltremare di Napoli hanno disertato il turno di somministrazione. La diffidenza su questo vaccino non si placherà con la conclusione delle indagini.

Non convince il metodo utilizzato per realizzarlo. Il vaccino anti-Covid di AstraZeneca non utilizza la tecnologia a mRna messaggero come quelli di Pfizer e Moderna, ma si serve di una versione indebolita dell’adenovirus dello scimpanzè. Questo virus è stato modificato per contenere il materiale genetico della proteina spike Sars-Cov-2. Una volta somministrata la dose, il sistema immunitario si attiva contro la proteina spike e produce degli anticorpi che,  qualora il soggetto entrasse a contatto con il coronavirus, lo proteggeranno dall’infezione. Il vaccino di AstraZeneca, oltre ad essere meno efficace, sembra obsoleto rispetto a quello realizzato da Pfizer e Moderna. Il piano vaccinale prevede la somministrazione delle due dosi del vaccino AstraZeneca al 39,2% degli italiani.

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