Offerta di lavoro con stipendio di 280 euro al mese

Un negozio di abbigliamento a Secondigliano offre 280 euro al mese per 10 ore di lavoro al giorno. La storia raccontata da una giovane Tiktoker.

Una commessa in un negozio di abbigliamentoIn Italia si continua a fare la guerra al Reddito di cittadinanza, quando il vero problema è lo schiavismo dilagante. L’ultima perla viene da un negozio di abbigliamento a Secondigliano, nella zona nord di Napoli. Francesca Sebastiani, 65 mila follower su Tik Tok, ha raccontato la proposta choc per un impiego da commessa: 280 euro al mese per circa 10 ore di lavoro al giorno dal lunedì al venerdì. E’ prevista anche la pulizia del negozio nelle due ore di spacco. Il sabato è orario continuato dalle 9 fino alle 21.

In totale sono 62 ore alla settimana per uno stipendio di 70 euro. Sono 1,12 euro all’ora, una miseria. Forse il prenditore(o la prenditrice) crede di essere in qualche Paese dell’Est Europa. L’offerta di lavoro con stipendio di 280 euro al mese è schiavismo allo stato puro. Una paga così bassa non è accettabile nemmeno per un minorenne alla prima esperienza. La giovane Tiktoker ha risposto in modo gentile che non era interessata alla proposta schiavista, ma il titolare(o la titolare) ha risposto con la solita frase che va di moda da alcuni anni: “Voi giovani d’oggi non avete proprio voglia di lavorare”. Anche il più sfaticato ha la voglia di lavorare, non c’è la voglia di farsi sfruttare come uno schiavo. Questa proposta di lavoro schiavista non è isolata. Ormai lo sfruttamento non è limitato solo a Napoli e al Sud, si è diffuso in tutta Italia. Nel nostro Paese nessuno controlla che non si venga pagati in nero per una parte della prestazione o che non si lavori sette giorni su sette senza riposi.

La stragrande maggioranza dei prenditori che fanno piagnistei sui media per la carenza di personale sono degli schiavisti. E lo Stato dorme o fa finta di dormire. L’Italia ha un’economia basato sul sommerso e sullo sfruttamento. La maggioranza propone contratti part time per un lavoro full time nella migliore delle ipotesi. Chi ti fa un contratto full time chiede indietro una parte dello stipendio. Altri fanno lavorare in nero con stipendio da 280 euro al mese come il titolare(o la titolare) del negozio a Secondigliano. In Italia sono i salari bassi il problema, non il Reddito di cittadinanza. Il 45,8% dei percettori risultano occupati con impieghi tali da non consentir loro di emergere dal disagio e da costringerli a ricorrere al Reddito di cittadinanza per la sussistenza. È quanto emerge dal policy brief dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche(INAPP) pubblicato lo scorso febbraio. Quasi un percettore su due è costretto a richiedere il Reddito di cittadinanza perché ha uno stipendio da fame.

Allegato: Il video di Francesca Sebastiani su Tik Tok

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