Natalità in Italia al minimo storico

In Italia natalità ai minimi storici nel 2022. Continua a calare la popolazione residente, soprattutto al Sud. In lieve crescita gli stranieri.

Due madri portano a spasso i propri figli sul lungomareLa popolazione residente in Italia al 1° gennaio 2023 è di 58 milioni e 851 mila unità, in calo di 179 mila unità rispetto al 1° gennaio 2022. In termini percentuali è -3% rispetto all’anno precedente. La natalità in Italia è al minimo storico. E’ quanto emerge dal rapporto pubblicato dall’Istat. Prosegue, dunque, la tendenza alla diminuzione della popolazione, ma con minore intensità rispetto agli anni di pandemia: 2021 -3,5% e 2020 -6,7%.

Il calo della popolazione in Italia è frutto di una dinamica demografica sfavorevole che vede un eccesso dei decessi sulle nascite, non compensato dai movimenti migratori con l’estero. I decessi sono stati 713 mila, le nascite 393 mila, toccando un nuovo minimo storico, con un saldo naturale quindi di -320 mila unità. Ci sono meno di 7 neonati e più di 12 decessi per 1.000 abitanti. La natalità in Italia è al minimo storico. Dal 2008, ultimo anno in cui si registrò un aumento delle nascite, il calo è di circa 184 mila nati, di cui circa 27 mila concentrate dal 2019 in avanti. Il trend è dovuto solo in parte alla spontanea o indotta rinuncia ad avere figli da parte delle coppie. Altre cause includono il minor numero di donne e l’innalzamento dell’età media delle madri al primo figlio che si attesta a 31,3 anni, che quindi riduce il periodo di fecondità della vita della donna. Una soluzione al problema nascite in Italia potrebbe essere quello di incentivare donne in età feconda dell’Africa a venire nel nostro Paese. Il numero medio di figli per donna è di 1,24. La bassa natalità in Italia è un problema per il paese perché può portare a una diminuzione della popolazione e quindi a una diminuzione della forza lavoro e del potere d’acquisto delle famiglie. Inoltre, la bassa natalità può portare a un aumento dei costi per la previdenza sociale e sanitaria.

In lieve crescita residenti stranieri

Lieve crescita del numero degli stranieri in Italia: la popolazione di cittadinanza straniera al 1° gennaio 2023 è di 5 milioni e 50 mila unità, in aumento di 20 mila individui (+3,9‰) sull’anno precedente. L’incidenza degli stranieri residenti sulla popolazione totale è dell’8,6%, in leggero aumento rispetto al 2022 (8,5%). Il saldo migratorio netto sale da +88 mila nel 2020 e +160 mila nel 2021 a +229 mila nel 2022.

Calo demografico al Sud

Sul piano territoriale si evidenzia un calo demografico importante che interessa il Sud(-6,3‰). Il Centro (-2,6‰) e soprattutto il Nord (-0,9‰) hanno valori migliori della media nazionale. Sul piano regionale, la popolazione risulta in aumento solo in Trentino-Alto Adige (+1,6‰), in Lombardia (+0,8‰) e in Emilia-Romagna (+0,4‰). Le regioni, invece, in cui si è persa più popolazione sono la Basilicata, il Molise, la Sardegna e la Calabria, tutte con tassi di decrescita più bassi del –7%.

Speranza di vita in crescita per gli uomini e stabile per le donne

La speranza di vita alla nascita nel 2022 è stimata in 80,5 anni per gli uomini e in 84,8 anni per le donne, solo per i maschi si evidenzia, rispetto al 2021, un recupero quantificabile in circa 2 mesi e mezzo di vita in più. Per le donne, invece, il valore della speranza di vita alla nascita rimane invariato rispetto all’anno precedente. I livelli di sopravvivenza del 2022 risultano ancora sotto quelli del periodo pre-pandemico, registrando valori di 6 mesi inferiori nei confronti del 2019, sia tra gli uomini che tra le donne.

Commenti