Sciame sismico ai Campi Flegrei: la situazione al 3 ottobre 2023

I Campi Flegrei sono oggetto di uno sciame sismico sempre più frequente e di maggiore intensità. Due scosse con magnitudo superiore a 4.

Campi FlegreiDa giorni l’area dei Campi Flegrei, in provincia di Napoli, è oggetto di uno sciame sismico sempre più frequente e di maggiore intensità. La scossa più forte si è registrata il 27 settembre 2023, con magnitudo 4.2, la più alta degli ultimi 40 anni. Un terremoto di magnitudo 4 è avvenuto alle 22:08 di ieri (2 ottobre) nell’area dei Campi Flegrei.

Il sisma è stato localizzato nei pressi di Pisciarelli, sul versante che confina con la zona della solfatara di Pozzuoli. L’epicentro del terremoto, rilevata ad una profondità di 3 chilometri, si colloca a circa 5 chilometri ad Est di Pozzuoli e 9 chilometri ad Ovest di Napoli. La scossa è stata avvertita nitidamente dalla popolazione a Napoli, provocando spavento tra i cittadini, molti dei quali si sono riversati in strada. L’intensità è stata forte e anche piuttosto lunga. Una nuova scossa di magnitudo 2.2, è stata registrata alle 4:15. Dall’inizio dello sciame, ai Campi Flegrei si sono verificate oltre 1.000 scosse, di cui circa 30 con magnitudo superiore a 2. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha monitorato lo sciame sismico con attenzione e ha dichiarato che non ci sono al momento segnali di un’imminente eruzione vulcanica. Tuttavia, l’INGV ha invitato la popolazione a prestare attenzione e a seguire le indicazioni delle autorità in caso di emergenza. Lo sciame sismico rappresenta un rischio per la popolazione che vive nell’area dei Campi Flegrei. Le scosse potrebbero causare danni alle strutture e agli edifici, oltre a provocare panico e incertezza.

Le cause dello sciame sismico

Le cause dello sciame sismico ai Campi Flegrei non sono ancora del tutto chiare. Secondo l’INGV, è possibile che sia dovuto a un movimento del magma all’interno della caldera dei Campi Flegrei. Questo movimento potrebbe essere causato da diversi fattori, tra cui la pressione esercitata dal magma stesso, la variazione del livello del mare o l’attività sismica nell’area circostante. L’attività sismica che prosegue ormai da diverso tempo è dovuta alla rottura delle faglie dove sta avendo luogo la deformazione del suolo a causa della pressione esercitata dal gas in risalita.

La sindrome dei Campi Flegrei

Lo sciame sismico porta effetti devastanti sui residenti nell’area dei Campi Flegrei: problemi ad addormentarsi, irascibilità, continui mal di testa e attacchi di panico e di ansia. Sono i principali sintomi di quella che è stata ribattezzata sindrome dei Campi Flegrei. Molti cittadini si stanno rivolgendo a psicologi.

La caldera vulcanica dei Campi Flegrei

I Campi Flegrei sono una caldera vulcanica che si estende per circa 15 chilometri di diametro e che comprende oltre 20 crateri e bocche eruttive. Da millenni l’area è caratterizzata da fenomeni di bradisismo, ovvero di sollevamento e abbassamento del suolo dovuti alla pressione dei fluidi magmatici sottostanti. Il bradisismo è accompagnato da una frequente attività sismica, che negli ultimi mesi si è intensificata. Dal 2005 al 2023 il suolo si è sollevato di 113 centimetri. L’INGV ha precisato che si tratta di una dinamica tipica del vulcano, che era già avvenuta negli anni ‘80 del secolo scorso, e che non implica necessariamente una maggiore pericolosità. I Campi Flegrei sono considerati uno dei vulcani più pericolosi al mondo, in grado di produrre eruzioni catastrofiche con effetti devastanti su un’area densamente popolata. L’ultima eruzione dei Campi Flegrei risale al 1538, quando si formò il Monte Nuovo. Da allora il vulcano è in uno stato di quiescenza, ma non si può escludere che possa risvegliarsi in futuro.

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