Tredicesima, in arrivo prima di Natale 40,7 miliardi di euro

Tra lavoratori dipendenti e pensionati, sono 35 milioni gli italiani che riceveranno la tredicesima mensilità, che ammonta a 40,7 miliardi di euro.

Tredicesima, in arrivo prima di Natale 40,7 miliardi di euroLa tredicesima mensilità è un’erogazione aggiuntiva alla normale retribuzione mensile, che viene corrisposta ai lavoratori dipendenti e ai pensionati nel mese di dicembre di ogni anno. In Italia, la tredicesima è una mensilità aggiuntiva ed è prevista dalla legge e non può essere sostituita da altre forme di retribuzione.

La tredicesima è calcolata sulla base della retribuzione mensile del lavoratore, comprensiva di tutti gli elementi retributivi, come lo stipendio base, gli scatti di anzianità, le indennità e i premi. La tredicesima deve essere corrisposta entro il 24 dicembre di ogni anno. Secondo le stime della Cgia di Mestre, nel 2023 la tredicesima verrà corrisposta a circa 35 milioni di italiani, per un importo complessivo di 40,7 miliardi di euro. Di questi, 32,5 miliardi saranno corrisposti ai 18,9 milioni di lavoratori dipendenti e 8,2 miliardi ai 16,1 milioni di pensionati. A festeggiare sarà anche il fisco che, attraverso la ritenuta dell’IRPEF, incasserà ben 13,2 miliardi di euro. Alle imprese/società pubbliche/private e all’Inps la gratifica natalizia costerà, al netto dei contributi previdenziali, 53,9 miliardi di euro.

L’arrivo della tredicesima ha un impatto positivo sull’economia italiana. Stimola la spesa dei consumatori, che contribuisce a sostenere la domanda aggregata e la crescita economica. Inoltre, l’erogazione della tredicesima genera flussi di cassa positivi per le imprese e le istituzioni previdenziali, che possono essere utilizzati per investimenti o per la riduzione del debito. Secondo un sondaggio condotto da Facile.it, il 60% degli italiani utilizzerà la tredicesima per spese familiari, come il pagamento delle bollette, la spesa alimentare e i regali di Natale. Il 20% la utilizzerà per le vacanze, il 10% per i risparmi e il 10% per altre spese, come l’acquisto di beni durevoli o la ristrutturazione della casa.  Si stima che l’ammontare complessivo della spesa destinata ai regali rimanga pressoché lo stesso del 2022, ovvero tra i 7 e i 7,5 miliardi di euro.

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