Il Cdm approva il decreto spending review

Dopo sette ore di riunione, il Consiglio dei ministri approva l'operazione di revisione della spesa pubblicata. Nel 2012 sono previsti tagli per 4,5 miliardi di euro.

Mario MontiIl Consiglio dei ministri nella notte ha approvato il decreto legge sulla spending review, dopo una riunione di quasi sette ore. Il decreto dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale già oggi(6 luglio).

Al termine del Cdm, Mario Monti ha indetto una conferenza stampa. Il premier ha dichiarato “Il risparmio della spending review sarà di 4,5 miliardi per 2012, di 10,5 miliardi per 2013 e 11 miliardi per il 2014. Oltre ai 500 milioni già stanziati per il terremoto, la spending review garantirà 1 miliardo nel 2013 e 1 miliardo nel 2014”. L’aumento dell’IVA al 23% è stata spostata nel secondo semestre del 2013. In pratica Monti ha scaricato il problema al governo che uscirà dalle urne della primavera 2013.

Le Province passeranno dalle attuali 110 a circa 50 entro la fine del 2012. La definizione esatta dei parametri per territorio e popolazione sarà completata entro 20 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, con provvedimento del Cdm. Esclusi dall’accorpamento o riduzioni i Comuni capoluoghi di Regione. Entro il primo gennaio 2014 sono istituite 10 “città metropolitane”: Roma, Torino, Milano, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria. Contestualmente soppresse le relative Province.

Per quanto concerne la Sanità, il decreto del governo sulla spending review concentra gli sforzi sulla riduzione della spesa ospedaliera. Prevista la rideterminazione di importi e prestazioni dei contratti di fornitura da soggetti privati nella misura del 5%. Per i farmaci, aumentato lo sconto obbligatorio che farmacie e aziende praticano al Servizio sanitario(Ssn). Giù del 5% nel secondo semestre 2012 la spesa per i dispositivi medici, che dal 2013 avrà un tetto del 4,8%. Infine, ridotto il budget dell’1% per il 2012 e del 2% per il 2013 per l’acquisto di prestazioni sanitarie da privati.

E’ sparito il taglio di 200 milioni di euro alle università. Dallo stesso comunicato risulta che i 200 milioni inizialmente previsti per le scuole paritarie non sono più presenti nel decreto legge spending review. Restano i 10 milioni di fondi stanziati per le università non statali. Tagli alle piante organiche della Pubblica Amministrazione. La riduzione di personale è prevista al 20% per la dirigenza e al 10% negli altri livelli. Tra le misure disposte anche l’uso ridotto delle auto blu, con un tetto delle spese del 50% rispetto al 2011. Obbligo di ferie e riposi, anche per i dirigenti, e senza diritto alla corresponsione di trattamento economico.

Buoni pasto snelliti con un massimo di 7 euro, ridefiniti gli spazi lavorativi(12-20 mq per i nuovi uffici, 20-25 mq nelle sedi vecchie). Le Forze armate ridurranno il totale generale degli organici in misura non inferiore al 10%. Gli alloggi della Difesa saranno ceduti con più facilità.  Previsto il taglio del fondo per le missioni di pace(-8,9 milioni), del fondo per gli armamenti(100 milioni), di quello per le vittime dell’uranio impoverito(-10 milioni) e del progetto della mini-naja, voluto dal governo precedente(-5,6 milioni).

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