Partito Democratico non vede compravendita voti

Regalare euro non viola libertà voto. La relazione della commissione che ha respinto il nuovo esposto di Antonio Bassolino.

Partito Democratico non vede compravendita votiIl Partito Democratico continua a fare figuracce a Napoli. In alcune zone del capoluogo campano le telecamere di Fanpage.it hanno potuto riscontrare irregolarità ai seggi delle primarie, ma per il PD di Matteo Renzi è tutto normale.

Il ricorso presentato da Antonio Bassolino per l’annullamento delle primarie del centrosinistra a Napoli è stato respinto. La Commissione di garanzia ha deciso con 7 voti a favore del diniego, 4 favorevoli all’accoglimento e uno astenuto. Bassolino aveva fatto appello, dopo che un suo primo ricorso era già stato respinto, chiedendo l’annullamento del voto in cinque seggi. Giovanni Iacone, presidente della commissione, ha dichiarato: “La Commissione ha inteso salvaguardare il voto complessivo. Ci siamo impegnati perché il PD si presenti unito alle elezioni. A Napoli non ci sono stati brogli. Si sostiene che nel raggio di 200 metri ci sarebbero violazioni di norme, ma anche nelle elezioni normali si sanziona chi ha fatto illeciti in questi casi, ma non si sovverte il voto di settecento persone”. In pratica il PD legalizza la compravendita di voti. Bassolino su Facebook ha scritto: “Non se ne possono uscire così, è una presa in giro”. Ha ragione. Valeria Valente, vincitrice delle primarie, sarà la candidata del partito di Renzi alle prossime amministrative. La “figuraccia” del PD apre la strada ad un nuovo ballottaggio De Magistris-Lettieri.

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