Un indovino mi disse

Di Tiziano Terzani e pubblicato da TEA, "Un indovino mi disse" è un viaggio-reportage alla scoperta del sud-est asiatico.

Un indovino mi disseUn indovino mi disse” è un libro di Tiziano Terzani e pubblicato da TEA. L’autore nasce a Firenze nel 1938 e dal 1971 è corrispondente dall’Asia per il settimanale tedesco “Der Spiegel”. Terzani scrive anche per “La Repubblica” e per il “Corriere della Sera”. Nel 1995 pubblica “Un indovino mi disse”, viaggio-reportage alla scoperta del sud-est asiatico. Muore a Orsigna, nei pressi di Firenze, il 28 luglio 2004.

Una profezia di un indovino può influenzare le scelte di una persona? E’ quello che ha fatto Tiziano Terzani nel 1993, quando decide di non prendere aerei per 13 mesi per colpa di una profezia di un indovino fatta 17 anni prima. Il grande giornalista non abbandona il suo mestiere, ma trasforma il divieto in una grande occasione per guardare il mondo da occhi diversi. Spostandosi in treno, in nave, in auto, e talvolta anche ai piedi, Terzani si trova a osservare paesi e persone della sua amata Asia da una prospettiva nuova, e spesso ignorata. “Un indovino mi disse” è un grandissimo reportage di viaggio in un paese che sta cambiando, purtroppo in peggio. Il viaggio lunghissimo partì dalla Thailandia, toccando Laos, Birmania, Singapore, Cambogia, Vietnam, Cina, Mongolia e via Transiberiana il ritorno in Europa. L’autore fa capire che lo sfavillio della moderna economia, baluardo del popolo cinese, sta rovinando molti luoghi dell’Asia ricchi di cultura, misticismo e poesia.

Terzani nel percorrere queste terre incontra vari indovini in cui trova ancora i resti di una cultura popolare che sta per svanire. Un ottima occasione per riflettere sulla splendida saggezza e semplicità della cultura popolare e sul destino dell’uomo gustando una scrittura comunicativa ed accattivante. “Un indovino mi disse” è un libro del 1995 ma le osservazioni generali sono ancora attuali.  La globalizzazione sta ammazzando la cultura e le tradizioni di ogni popolo. A differenza di ciò che scrivono alcuni media, diversità non vuol dire male ma solo un’altra prospettiva di vita. Il giornalista prende di mira la cosiddetta modernità dell’Occidente, che fa vivere le persone non più in armonia con se stesse. Un libro senza dubbio interessante, perché ti apre gli occhi sugli aspetti anche meno noti del mondo orientale. Non conoscevo Terzani come scrittore, non ho mai avuto la fortuna di affrontarlo, ma questo romanzo ha accesso in me una forte curiosità.

Commenti