La moda della beneficenza dei politici

La beneficenza fatta da Mussolini, Santanchè e Mastella Da un po' di tempo alcuni politici dicono di devolvere i soldi in beneficenza per giustificare le proprie retribuzioni “faraoniche”.

La prima della “serie” è stata Alessandra Mussolini. Appena eletta consigliere nella nuova giunta della Regione Campania, la deputata del PDL anticipò i cronisti dichiarando che avrebbe devoluto in beneficenza il secondo stipendio.

Dopo circa un mese, la Giunta per le elezioni della Camera dichiarò che la Mussolini era incompatibile con il seggio di Montecitorio. Per la verità anche la Carfagna era incompatibile, ma almeno lei non ci ha preso per i fondelli con la storia della beneficenza…

Alla fine di maggio 2010 è scoppiato il “caso” Mastella. L’ex ministro della Giustizia doveva risolvere una questione personale. Il politico di Ceppaloni era indeciso se partecipare o meno alla prossima edizione del reality “L’Isola Dei Famosi”. Dopo circa un mese, durante la riunione dell'assemblea nazionale dell'Udeur che ha sancito la nascita dei “Popolari per il sud”, Clemente Mastella ha annunciato che non parteciperà al reality della Rai.

L’europarlamentare ha dichiarato “In verità avrei devoluto tutto in beneficenza. Per qualche settimana sono stato  in dubbio se accettare la proposta anche perché Gori mi assicurava che avrei avuto una grande audience. Ma il mio scopo sarebbe  stato comunque costringermi a fare un po' di dieta. Certo non mi sarei candidato per vanità né per andare a fare l'arruffone con le ragazze”. Naturalmente la beneficenza viene fatta con i soldi degli abbonati Rai…

Un’altra che ama molto fare beneficenza è Daniela Santanchè, sottosegretario all’Attuazione del programma. Per giustificare il suo incarico, la Santanchè ha dichiarato di aver scritto un libro di 150 pagine in cui racconta il miracolo dei rifiuti di Napoli e la ricostruzione a L’Aquila. La Santanchè ha detto “Io lavoro per l’Italia, non mangio con la politica. Guadagno 7 mila euro al mese, ma ho sempre devoluto i miei soldi a una Onlus”. I suoi soldi?

Semmai sono i soldi dei contribuenti, cioè di coloro che pagano le tasse. Forse sarò ripetitivo, è troppo facile fare beneficenza con i soldi degli altri…

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