La Carfagna torna nei ranghi

Mara CarfagnaPer tutta la settimana i media hanno parlato delle dimissioni ad orologeria del ministro Mara Carfagna. Riassumiamo un po' tutta la “vicenda”.

Il 19 novembre 2010 la deputata aveva “minacciato” di dimettersi da parlamentare, da ministro delle pari opportunità e da membro del PDL dopo il voto di fiducia del 14 dicembre 2010. La Carfagna era in forte contrasto con la “politica” di Nicola Cosentino in Campania sulla gestione dei rifiuti.

Tutta ruota intorno alla gestione dei due termovalorizzatore di Napoli e Salerno. Cosentino vuole far gestire gli appalti e la gestione alle province, mentre la Carfagna pretendeva che il tutto fosse gestito dal presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. Dopo il Consiglio dei ministri esce fuori un decreto che lascia molte perplessità. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo firmerà solo dopo alcune modifiche.

Ma torniamo alla Carfagna. Dopo alcuni giorni di pourparler, il 25 novembre 2010 Silvio Berlusconi annuncia “Con Mara è tutto risolto, non va via dal PDL”. E’ bastata una telefonata del “nano” di Arcore per far tornare nei ranghi il ministro delle Pari Opportunità. La Carfagna ha dichiarato “Ieri ho avuto un lungo colloquio con il presidente Berlusconi, che ringrazio per la sua disponibilità a comprendere i problemi. Quanto ai problemi con il PDL, oggi vedrò i vertici del partito”. Come mai questa retromarcia?

Molti sostengono che la Carfagna abbia ricevuto come “premio” la candidatura a sindaco di Napoli nelle elezioni comunali in programma a marzo 2011. Da voci di corridoio spunta fuori una verità ben più scottante. La Carfagna è rientrata nei ranghi perché altrimenti sarebbero spuntate fuori dal nulla(le avrebbe pubblicate “Il Giornale”?) le intercettazioni hard con la Gelimini e la Brambilla.

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