Napoli: Scompare l’Arin. L’acqua verrà gestita dalla società Abc

Acqua pubblica a NapoliIl 12 e 13 giugno 2011 i cittadini italiani sono andati alle urne per votare quattro referendum. Uno dei quesiti riguardava l’acqua pubblica. A distanza di tre mesi dal “successo” referendario, il Comune di Napoli trasforma l’Arin, società che fino ad oggi ha gestito il ciclo dell’acqua, in Abc.  La sigla sta per “Acqua bene comune”.

L’amministrazione De Magistris, con questo atto, che ora dovrà essere approvato dal Consiglio comunale, dice “no” alla privatizzazione e conferisce all’acqua lo status di bene comune. L’Abc ha come obiettivo il pareggio di bilancio attraverso l’attuazione dei principi di efficacia, trasparenza ed economicità.

Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha detto “'L’acqua a Napoli è pubblica, accessibile a tutti, è l’acqua del Comune e del sindaco”. L’ex magistrato ha spiegato “La nuova società sarà gestita con criteri di trasparenza e di piena garanzia della salute pubblica, con il controllo dei costi”. De Magistris ha aggiunto “Un’operazione, quella napoletana, che e unica nel panorama nazionale”.

Il primo cittadino di Napoli ha parlato anche di un possibile gemellaggio con il Comune di Parigi(altra città in cui l’acqua è pubblica) per “internazionalizzare” questa esperienza. Secondo De Magistris, sul fronte della lotta alle privatizzazioni di beni pubblici è necessario fare di più. Il sindaco ha aggiunto “Basta con il proliferare di società per azioni quando si tratta di beni pubblici e di diritti collettivi”.

Fa un po' scalpore apprendere che la prima città a “seguire” il risultato del referendum è Napoli. Nel capoluogo campano non si è raggiunto il quorum in nessuno dei quattro quesiti(quindi compreso quello sull’acqua pubblica). Che dire? Forse questo risultato dovrebbe far capire ai napoletani che bisogna occuparsi di cose più serie.

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