Perché non decolla la raccolta differenziata in Italia?

Nella puntata di "Brontolo" del 19 novembre 2012 si è parlato della gestione dei rifiuti. Scopri come è perverso il mercato di questo settore. Guarda il video.

La gestione dei rifiuti è un problema molto serio. Meccanismi perfettamente funzionanti in altri Paesi europei, come la raccolta differenziata, qui in Italia non riescono ad ingranare nel modo giusto. Perché? Di questo e altro si è parlato nella puntata di “Brontolo” del 19 novembre 2012.

Il conduttore Olivero Beha ha iniziato il programma parlando dei 300 mila giocattoli tossici e pericolosi, provenienti dalla Cina, sequestrati in tutta Italia dalla guardia di Finanza di Macerata. Poi è stato “rispolverato” un sevizio di “Report” del 2011 che spiega come i rifiuti italiani che finiscono in Cina ritornano nel nostro Paese sotto forma di giocattoli.

La trasmissione entra nel vivo quando si parla della gestione dei rifiuti in Italia. Claudia Salvestrini, direttore Consorzio PolieCo, ha detto “In Italia ogni anno partono 4 milioni e 400 mila container di rifiuti, di cui 765 mila vanno in Cina. E’ vero che il 39% di questi rifiuti è carta, ma il 19% è plastica. Le nostre aziende rischiano la chiusura perché hanno carenza di materiale. In alcuni casi sono costretti a comprare rifiuti in Spagna”. Il mercato perverso e impazzito non termina qui.

Giuseppe Rossi, presidente Corepla, ha spiegato che il 40% della plastica(quella senza massa critica) è andata al recupero energetico. Ai cementifici e ai termovalorizzatori vanno le frazione cosiddette “povere”. A questo punto entra in scena Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde. L’ex ministro dell’Ambiente chiede: “E’ vero che pagate quello che mandate agli inceneritori?”.

La risposta è si. I cementifici e i termovalorizzatori producono energia ricevendo materiali(la plastica di scarto della raccolta differenziata) e soldi dalla Corepla. Non bastavano le sovvenzioni tramite il Cip 6. Ora capite perché la differenziata non decollerà mai in Italia. Ci sono troppi interessi dietro gli inceneritori. Quando ci svegliamo? Vogliamo far finire questo giro perverso?