Viminale userà ex carceri per accogliere migranti
Il Viminale ha deciso di riaprire ex carceri. La logica vorrebbe che queste strutture fossero utilizzate per risolvere l’annosa questione del sovraffollamento dei penitenziari. Invece il ministro dell’Interno Angelino Alfano li userà per ospitare i migranti. Il motivo? Il sistema di accoglienza è al collasso.
A ieri(26 agosto) i migranti giunti in Italia nel corso del 2015 hanno raggiunto quota 111.354. Fino al 30 settembre è previsto l’arrivo di altri 20 mila profughi e il Ministero dell’Interno non sa dove metterli. Per far fronte all’emergenza apriranno vecchie caserme, aree industriali in disuso e appunto ex carceri. La prima struttura a essere convertita in centro di prima accoglienza sarà il penitenziario di Morcone, in provincia di Benevento. Una domanda sorge spontanea: i migranti giunti in Italia hanno tutti diritto a una qualche forma di protezione internazionale? La risposta è no. Dei 111.354 profughi solo 64.435 sono quelli provenienti da Eritrea(29.019), Nigeria(13.788), Somalia(8.559), Sudan(6.745) e Siria(6.324), ovvero Paesi che hanno un conflitto in corso.
Questo significa che quasi uno su due sono dei clandestini che dovrebbero essere rimpatriati. Perché rimangono sul nostro territorio? La risposta è ovvia: i migranti sono diventati un business più redditizio dello spaccio della droga. Non a caso, molti “squali italiani” non considerano i profughi delle “persone”, ma solo un “prodotto” che fa arrivare soldi pubblici. Gli altri Paesi europei stanno usando misure drastiche per contrastare l’immigrazione, in Italia invece viene accolto chiunque. Il perbenismo ipocrita rischia di farci fare la fine della Jugoslavia. Nel frattempo, Germania e Francia vogliono trasformare l’Italia e la Grecia in una Libia europea, ovvero un enorme campo profughi dove migliaia di persone cercano di passare il confine per andare nel Nord Europa.
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