Lo strano caso di Valeria Valente

La candidata sindaco del PD al Comune di Napoli ha trovato un escamotage per non subire nessuna decurtazione alla diaria della Camera.

Valeria ValenteLa donna sorridente che vedete nella foto è Valeria Valente, la vincitrice delle discusse primarie dello scorso marzo. Il Partito Democratico di Matteo Renzi è sceso in campo per farla diventare sindaco di Napoli. Riusciranno nell’impresa titanica? La maggioranza dei napoletani spera di no.

Fino a qualche mese fa la Valente era una perfetta sconosciuta. Ora molti sanno che punta alla comoda poltrona di Palazzo San Giacomo, ignorano invece che questa donna è anche una deputata. Da alcuni messi il governo Renzi sta facendo la lotta ai fannulloni, ovvero quelle persone che prendono lo stipendio senza lavorare. Tra questa categoria può essere inserita anche Valeria Valente. Dal 28 gennaio al 21 aprile 2016 infatti alla Camera dei deputati ci sono state 31 giorni di seduta con votazioni importanti.  E in tutti e 31 i giorni la deputata PD non è stata conteggiata. In due di quelle sedute(quella del 12 aprile e del 23 marzo scorso) quasi miracolosamente è riuscita a rientrare 5 minuti per votare la riforma del Senato e la fiducia al governo Renzi sul decreto che riformava le banche di credito cooperativo. Tra gli assenteisti alla Camera ci sono anche gli altri candidati sindaco: Giorgia Meloni, Roberto Giachetti e Giorgio Airaudo. C’è però una bella differenza tra la deputata napoletana e gli altri 3.

La Valente, infatti, ha trovato un escamotage per non subire nessuna decurtazione alla diaria mensile netta di 3.503,11 euro. Da quando è in campagna elettorale, infatti, la deputata napoletana risulta sempre in missione, o come segretario dell’ufficio di presidenza o come presidente del comitato pari opportunità dell’assemblea di Montecitorio. Il giornalista Franco Bechis su Libero scrive: “Il problema è che quelle missioni istituzionali tali non sono, e lo risultano solo perché la Boldrini e i suoi collaboratori chiudono non uno, ma due occhi”. Tanto per fare un esempio, il 6 aprile la missione più importante è stata una pizza mangiata con il premier Renzi. Il 21 aprile era a Napoli prima a visitare la Chiesa del Carmine, poi alla stazione di Scampia, poi all’incontro con gli esperti del Lupt, infine alla presentazione della lista “Napoli Popolare” che la appoggia nella corsa. E la Valente sarebbe il nuovo che avanza? Ma per favore.

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