Il lavoro di cittadinanza di Matteo Renzi

Matteo Renzi vuole rivoluzionare il welfare con il lavoro di cittadinanza legato alla formazione. L'ex premier punta alla riforma Hartz della Germania?

Matteo RenziBrutte notizie per gli italiani. Matteo Renzi non è rimasto a “studiare” in California, ma è tornato in Italia per sparare baggianate a raffica. Ma andiamo con ordine. Dopo aver incontrato i vertici della Apple e la vedova di Steve Jobs, all’ex premier si è aperta la mente: “Sto riflettendo: se puntare solo sull’innovazione non sia stato un errore”.

Nei colloqui con i manager americani anche il tema della “jobless society”: una società con sempre meno lavoro che chiede nuove regole di inclusione. Negli Stati Uniti stanno pensando perfino ad una tassa sui Robot. Il sociologo Domenico De Masi parla di questo pericolo ormai da diversi anni, ma non viene ascoltato da nessuno. Il problema è serio, ma i politici continuano a sparare baggianate a raffica. L’ultima perla è di Renzi: “Garantire uno stipendio a tutti non risponde all’articolo 1 della nostra Costituzione che parla di lavoro non di stipendio. Il lavoro non è solo stipendio, ma anche dignità. Il reddito di cittadinanza nega il primo articolo della nostra Costituzione, invece serve un lavoro di cittadinanza legato alla formazione”. Ormai questo è fissato con la storia del lavoro per tutti. E’ inutile dire che si tratta una sciocchezza megagalattica. Il motivo?

La piena occupazione non c’è in nessuna nazione al mondo, nemmeno se si cresce al ritmo del 3% l’anno(pura utopia per l’Italia). Allora cosa propone Renzi? La risposta è ovvia: la riforma Hartz della Germania. Come funziona? Ogni offerta di lavoro è da considerarsi accettabile, comprese quelle retribuite un euro all’ora. Il motivo? In caso di rifiuto, viene decurtata progressivamente l’indennità di disoccupazione. Per questo motivo molti accettano retribuzioni al di sotto del contratto di lavoro e delle retribuzioni adeguate alla regione per non perdere l’indennità. C’è anche l’obbligo di accettare lavori occasionali e rapporti di lavoro non assicurati, che vengono considerati lavori socialmente utili e aggiuntivi. In poche parole è il ritorno dello schiavismo. “In questo tempo di forti cambiamenti dobbiamo rivoluzionare il nostro welfare”, questo è quello che ha detto Renzi al quotidiano “Il Messaggero”. Prevedo disastri. I poveri sono raddoppiati con il governo Renzi.

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