In Italia svantaggiati 3,8 milioni di giovani

Quasi 3 milioni e 800 mila giovani tra 0 e 19 anni in Italia vivono nelle 14 città metropolitane e in maggior parte nei quartieri svantaggiati.

Vele di ScampiaIn Italia vivono 3,8 milioni di giovani tra 0 e 19 anni in aree svantaggiate. Questi giovani sono a rischio di esclusione sociale e di povertà, e hanno maggiori difficoltà di accesso all’istruzione, alla salute e al lavoro. È quello che emerge da un rapporto di Save The Children.

I giovani svantaggiati in Italia vivono nelle 14 città metropolitane e in maggior parte nei quartieri privi di spazi e opportunità per crescere. Su 114 municipi dei Comuni principali, 33 presentano fattori di svantaggio più elevati. Nelle stesse zone, 240 istituzioni scolastiche a rischio dimensionamento. Se è vero che con il crollo della natalità ci sono sempre meno bambini, sono in 10 milioni e 493 mila, tra 0 e 19 anni, a fare i conti con una evidente disparità nell’accesso agli spazi abitativi e scolastici adeguati a crescita e al loro benessere. Le scuole sono spesso spazi poco sicuri, dove possono mancare ambienti in cui svolgere attività fisica oppure luoghi dedicati al servizio mensa. A tali carenze possono sommarsi ulteriori barriere per i bambini e le bambine diversamente abili, ostacolandone l’inclusione. Il 62,8% delle scuole sono sprovviste di certificati di agibilità.

In Italia secondo l’Eurostat il 39,1% dei minori vive in abitazioni sovraffollate, ovvero in case dove non ci sono abbastanza stanze rispetto alle dimensioni della famiglia. La presenza di un’elevata densità abitativa riduce notevolmente gli spazi dedicati al gioco, allo studio, alla socializzazione e alla riservatezza dei bambini, con effetti negativi sulla loro crescita e sul loro sviluppo. In Italia, i minori senza tetto e/o fissa dimora, ai quali viene negato il diritto alla casa, sono 12.793: si tratta del 13% del totale delle persone che in Italia si trovano in tale condizione e dello 0,14% del totale dei minorenni che vivono in Italia. I fattori di svantaggio che possono incidere sulla vita dei giovani sono molteplici, e possono essere legati alla famiglia, al contesto sociale e ambientale, o alle condizioni personali. Tra i più comuni si possono annoverare:

  • Povertà: i giovani che vivono in famiglie con un reddito basso hanno maggiori difficoltà di accesso a beni e servizi essenziali, come cibo, vestiti, cure mediche e istruzione.
  • Disoccupazione: i giovani disoccupati hanno maggiori difficoltà di trovare un lavoro e di costruirsi un futuro.
  • Emarginazione sociale: i giovani che vivono in aree isolate o in condizioni di marginalità sociale hanno maggiori difficoltà di integrarsi nella società e di partecipare alla vita pubblica.

Per contrastare il fenomeno della povertà giovanile è necessario intervenire su molteplici fronti. È importante garantire ai giovani l’accesso a un’istruzione di qualità, a servizi di assistenza sociale e sanitaria, e a opportunità lavorative. È inoltre necessario promuovere politiche di inclusione sociale e di contrasto alla discriminazione. Ecco alcune misure che potrebbero essere adottate per migliorare la condizione dei giovani in Italia:

  • Investire nell’istruzione e nella formazione: è necessario garantire a tutti i giovani l’accesso a un’istruzione di qualità, che li prepari per il mondo del lavoro.
  • Promuovere l’occupazione giovanile: è necessario creare nuove opportunità lavorative per i giovani, in particolare per quelli provenienti da contesti svantaggiati.
  • Contrastare la povertà e l’esclusione sociale: è necessario garantire ai giovani l’accesso a servizi di assistenza sociale e sanitaria, e promuovere politiche di inclusione sociale.

La città metropolitana di Napoli

La terza città metropolitana italiana per popolazione è Napoli, con circa 2 milioni 970 mila abitanti. Sono 92 i Comuni della città, e il Comune principale, Napoli, si suddivide in 10 municipalità. La Municipalità 6 del Comune di Napoli è di gran lunga la più popolata da minori, con 23 mila abitanti di età compresa tra 0 e 19 anni (il 22,2% della popolazione totale della municipalità). Nella Municipalità 8 il 62,5% residenti possiede al massimo la licenza media (a fronte di una media comunale del 52,8%) ed il 61% degli abitanti di età compresa tra 15 e 64 anni non è occupato (la media comunale è 54,3%). Nella Municipalità 6, tali percentuali sono rispettivamente 63,9% e 61,3%, mentre nella Municipalità 7, il 64,8% e 62,1% (le percentuali, in entrambi i casi, più alte della città). Le Municipalità 6, 7 e 8 sono maggiormente presenti fattori di rischio per la crescita dei minori.

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