Petrolio crolla a 66 dollari al barile, ma i carburanti non calano

Il prezzo del petrolio è crollato a 66,06 dollari al barile, ma i carburanti non calano. Come mai? Perché in Italia benzina e diesel costano di più?

Pompa di benzinaAncora un ribasso per il prezzo del petrolio, che segna un nuovo minimo da luglio 2010. A New York il Wti è crollato a 66,06 dollari, oltre sette dollari in meno rispetto alla seduta precedente. A Londra il Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord, in chiusura si è attestato a 70,58 dollari al barile. L’OPEC ha deciso di lasciare la produzione invariata, a 30 milioni di barili al giorno.

Prezzo petrolio da giugno a novembre 2014

Dal grafico si può notare che il prezzo del petrolio è in caduta libera da circa 5 mesi, ma stranamente i carburanti calano più lentamente. Come mai? Il prezzo medio della benzina verde è di 1,704 euro al litro, mentre quello del diesel è di 1,629. Il 18 giugno 2014 il petrolio veniva scambiato a 105,59 dollari al barile, mentre il prezzo della benzina verde e del diesel era rispettivamente di 1,825 e 1,728 euro al litro. Nel periodo di riferimento il petrolio è crollato di 39,53 dollari al barile, mentre la verde e il diesel sono calate rispettivamente di 0,121 e 0,099 euro. Ora non venite a dirmi che la colpa è del calo di 0,11 centesimi dell’euro sul dollaro degli ultimi 5 mesi. I carburanti in Italia costano di più per via dell’alta tassazione. Tra l’altro, è in arrivo una nuova mazzata nel 2015.

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