Confesercenti: Saldo tra aperture e chiusure negativo per 35.298 imprese

Le imprese che aprono hanno una vita sempre più breve: la percentuale di quelle che cessano l’attività dopo 3 anni è ormai sopra il 40%, mentre nel 2000 era sotto il 30%.

Donne in vacanzaPer il commercio e il turismo il 2014 è un altro anno di crisi. Questo è quello che viene fuori da un rapporto pubblicato da Confesercenti. Nei due settori tra gennaio e dicembre hanno chiuso 91.975 imprese, a fronte di 56.677 nuove aperture, per un saldo finale negativo di 35.298 attività. Le imprese che aprono hanno una vita sempre più breve: la percentuale di quelle che cessano l’attività dopo 3 anni è ormai sopra il 40%, mentre nel 2000 era sotto il 30%.

La crisi colpisce tutti i comparti anche i negozi di alimentari che registrano 3.277 chiusure. Continuano le difficoltà del reparto moda: oltre 1 chiusura su 4 è di un negozio di abbigliamento, tessili o accessori(-6.924). Durante l’anno i consumi delle famiglie sono stati praticamente uguali a quelli del 2013, con una crescita di appena lo 0,2%. Il 92% degli italiani ha dichiarato di aver ridotto qualche capitolo di spesa. Le imprese si sono difese con le promozioni: le ha praticati l’83%, per uno sconto medio del 27%. In totale, secondo le stime di Confesercenti, nel 2014 la pressione promozionale (la quota di prodotti in offerta sul totale) ha raggiunto il 30%. Nel 2007 era il 22,4%.

Non ci sono solo cattive notizie. A partire dall’anno prossimo si assisterà a un’inversione di tendenza e ad un lento ripopolamento del tessuto imprenditoriale. Tra il 2015 ed il 2017, secondo le proiezioni di Confesercenti, il numero di imprese attive di commercio e turismo aumenterà di 32.543 unità. La crescita sarà concentrata soprattutto nel comparto turismo(+27.765). La crisi del mercato interno è in fase di esaurimento, ma sarà difficile tornare rapidamente ai livelli di consumi delle famiglie precedenti alla crisi: tra il 2015 e il 2017 i consumi finali nazionali saliranno dell’1,8%, contro un calo registrato, tra il 2012 e il 2014, del 5,8%.

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