Per mano mia

Di Maurizio De Giovanni e pubblicato da Einaudi, "Per mano mia" è un romanzo poliziesco ambientato nella Napoli degli anni '30 in pieno periodo fascista con protagonista il commissario Ricciardi.

Per mano miaPer mano mia” è un libro di Maurizio De Giovanni e pubblicato da Einaudi. L’autore è nato a Napoli nel 1958. Nel 2005 partecipa ad un concorso indetto da Porsche Italia riservato a giallisti emergenti presso il Gran Caffè Gambrinus. Inventa quindi un racconto ambientato nella Napoli degli anni ‘30 intitolato “I vivi e i morti”. Il racconto è la base di un romanzo edito da Graus Editore nel 2006, “Le lacrime del pagliaccio”, poi riedito l’anno dopo con il titolo “Il senso del dolore”: ha così inizio la serie di inchieste del commissario Luigi Alfredo Ricciardi.

Per mano mia” arriva in libreria nel 2011 ed è la quinta opera dello scrittore napoletano. La Napoli nell’epoca del fascismo fa da sfondo alle indagini del commissario Ricciardi. Questa volta la storia è ambientata nella settimana che precede il Natale del 1931. In un ricco appartamento vicino la spiaggia di Mergellina sono rinvenuti i cadaveri di un funzionario della Milizia, Emanuele Garofalo, e di sua moglie Costanza. Sulla scena del delitto, il commissario Ricciardi, che ha l’amaro dono di vedere e sentire i morti ammazzati, ascolta le oscure ultime frasi della coppia, che non gli dicono granché. In questo romanzo il brigadiere Maione sale a figura di comprimario. Le sue insospettabili doti di passare inosservato nonostante la corpulenta figura, ma anche le conoscenze un po’ ambigue che negli anni ha saputo coltivare, risultano fondamentali nell’indagine. La vera sorpresa è la reazione sua e della moglie di fronte al riaffacciarsi dell’immenso dolore che quattro anni prima ha devastato la loro vita familiare quando il figlio maggiore è stato ucciso da un criminale.

Il commissario Ricciardi è sempre tormentato dalle sue visioni di morte e incapace di risolvere i suoi problemi sentimentali. Il tutto in uno scenario natalizio piuttosto melenso dominato dal “Presepe”, assunto come simbolo di una tradizione che permea tutti gli strati sociali di una Napoli oleografica da cartolina. I rapporti fra i personaggi, che esulano dalla trama gialla vera e propria, sono i pilastri portanti di tutte le opere di De Giovanni, presenze che danno corpo e consistenza al romanzo con le loro debolezze e le loro virtù. Anche in questo libro oltre all’indagine c’è molto di più in termini di sentimenti, dei protagonisti e dei pescatori che ci accompagnano nei racconti delle loro misere ma oneste vite. Ci raccontano lo strazio di non avere soldi per pagare le medicine al figlio piccolo o dei sacrifici che deve fare un padre per far crescere dignitosamente i suoi figli. L’opera risulta meno piacevole rispetto alle altre della stessa saga, causa probabilmente i ritmi un po’ più bassi in alcuni passaggi.

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