Tutti social inconsapevolmente

Adulti e ragazzi sempre più connessi via smartphone e sempre più social ma entrambi si muovono sulla rete quasi del tutto inconsapevoli. E' quanto emerge da una ricerca Ipsos per “Save the Children”.

Il consenso in ambiente: : percezione e consapevolezzaAdulti e ragazzi vivono una vita sempre più social, con una media di più di 5 profili a testa. Sempre più connessi via smartphone: il 95% degli adulti e il 97% dei ragazzi ne possiede uno, ricevendolo in media a 11 anni e mezzo. E’ lo scenario che emerge dalla ricerca Ipsos per “Save the Children” su “Il consenso in ambiente digitale: percezione e consapevolezza tra i teen e gli adulti”.

Tutti sono quasi del tutto inconsapevoli delle conseguenze delle loro attività in rete. Sanno che mentre navigano i loro dati vengono registrati e se ne dicono preoccupati(l'80% di entrambi), ma hanno ormai interiorizzato l’idea che cedere questi dati sia il giusto prezzo da pagare per essere connessi. La ricerca rivela inoltre che vi è una scarsa cura della propria storia online sia per gli adulti che per i ragazzi, che non prevede una “manutenzione” costante dei propri profili e che sembra quasi esasperare l’importanza esclusiva dell’essere “presente qui e ora”: circa 9 su 10 non compiono azioni efficaci per proteggere la propria immagine online.

Il 75% degli adulti e il 72% dei ragazzi intervistati credono che non sia mai sicuro condividere online foto e video intimi e riservati, e la responsabilità è equamente distribuita tra chi ha diffuso(lo pensa il 67% degli adulti e il 65% dei ragazzi) e chi in seguito ha condiviso in modo allargato e non autorizzato un contenuto(per il 67% degli adulti e il 68% dei ragazzi). Per il 43% dei ragazzi e il 37% degli adulti una news online è affidabile se riceve molte condivisioni. Più della metà dei ragazzi e degli adulti la giudica invece attendibile se a sua volta la news viene considerata attendibile da persone di cui ci si fida, mentre per quasi 1 su 2 se la notizia si trova ai primi posti nell’indice di Google. La ricerca è stata diffusa alla vigilia del “Safer Internet Day”, la giornata annuale per la promozione di un utilizzo sicuro e responsabile delle tecnologie digitali.

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