Il CSM boccia il DDL sul processo breve

image Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha invitato i magistrati ad andare meno in TV per lavorare di più in Procura e arrestare qualche latitante in più. La replica dell’Associazione nazionale magistrati non si è fatta attendere. Il presidente Luca Palamare ha detto “E' legittima la presenza pubblica dei magistrati. Ci permettiamo di ricordare che la relazione introduttiva al Congresso Anm affermava chiaramente che la cultura della giurisdizione, la professionalità e la legittimazione del magistrato si misurano nelle aule giudiziarie, nei provvedimenti giurisdizionali adottati, nei processi e con le sentenze definitive”.

La guerra politica magistratura ancora non si è ancora placata. Il Consiglio Superiore della Magistratura ha definito incostituzionale il DDL sul processo breve. La Commissione stima che tra il 10 e 40% dei processi penali finiranno nel nulla se il processo breve diventasse legge. Il processo breve sarebbe incostituzionale perché impedisce che nei casi più complessi si possa arrivare all’accertamento delle responsabilità per i termini perentori, ma anche perché crea disparità di trattamento irragionevoli, escludendo dalla nuova disciplina alcuni reati e i recidivi.

Mentre questi politicanti fanno la “guerra” alla magistratura, il nostro misero paese risente sempre di più della crisi economica. La politica attuale fa poco per il benessere dei cittadini italiani…

Credist: La Repubblica.

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