La Sicilia va commissariata

Il prossimo 28 ottobre in Sicilia si vota per scegliere il futuro presidente della Regione. Nelle liste ci sono anche persone indagate. Guarda il servizio di Report.

Nello MusumeciIl prossimo 28 ottobre in Sicilia si vota per scegliere il futuro presidente della Regione. Ieri(21 ottobre) ha trasmesso un servizio sui candidati in lizza per il posto da governatore. Esce fuori un quadro desolante. La Sicilia ha debiti per 5 miliardi e 300 milioni di euro.

In Sicilia, solo negli enti locali, si contano ben 22.500 precari, costano circa 300 milioni di euro l’anno a spese della regione. E il risultato è che quasi tutti i comuni hanno degli esuberi. In totale per tutte le classi di comuni italiani gli esuberi sono 8.555, nella regione siciliana sono 6.174. Vogliamo parlare dei forestali? In tutta la Sicilia sono ben 26.000. Contro i 404 del Piemonte o i 460 della Lombardia. Costo 440 milioni di euro l’anno. La quasi totalità sono stagionali. C’è chi muore negli incendi, ma c’è anche chi il tempo lo passa giocando a carte.

Riuscirà il prossimo presidente della regione a salvare la Sicilia? Dal servizio di “Report” si evince che la miglior soluzione per la Sicilia(e per l’Italia) è il commissariamento. Lo so, è antidemocratico. Ma il gran numero di precari farà vincere colui che promette la stabilizzazione(che poi non si verificherà). Tradotto, sono le solite promesse elettorali che portano il cosiddetto voto di scambio. La cosa più sconvolgente è che nelle liste ci sono anche delle persone indagate. Guardate il servizio e poi mi dite se siete d’accordo sul commissariamento.

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