Stati Uniti: Authority boccia internet a due velocità

No a un web a due velocità. Sì al rispetto della neutralità della rete. Questa la direzione che starebbe imboccando la Federal Communication Commission americana.

Neutralità della reteLa Commissione Federale delle Comunicazioni(FCC) degli Stati Uniti starebbe per bocciare la proposta del web a 2 velocità. Questa è una buona notizia per la neutralità della rete. Ma andiamo con ordine. Oggi tutti i provider devono offrire i contenuti in maniera egualitaria, e cioè alla stessa velocità, permettendo un accesso paritario a fornitori, aziende e utenti.

I giganti delle TLC, da Verizon ad AT&T a Time Warner Cable, spingono per poter fornire un servizio più veloce alle aziende che pagano. Uno scenario contro cui il presidente Barack Obama si è scagliato e che trova contrari i colossi del web e i siti di streaming. Il web a due velocità metterebbe in crisi start-up, aziende minori e siti e blog con poco traffico. I “piccoli” sarebbero inevitabilmente schiacciati e probabilmente dovrebbero chiudere i battenti. Tom Wheeler ha dichiarato: “I provider di servizi internet a banda larga che oggi operano in un regime di sostanziale autoregolamentazione dovranno d’ora in poi essere disciplinati, come avviene per le public utilty. Questo per garantire che il traffico sulle proprie reti sia gestito in maniera da non discriminare nessuno”.

Il numero uno dell’authority statunitense che vigila sul settore delle comunicazioni ha aggiunto: “I fornitori non potranno rendere più veloce l’accesso ad alcuni siti in cambio di tariffe più care. E, allo stesso tempo, non potranno rallentarli o bloccarli. Perché la rete fornisce servizi essenziali per la collettività e le regole devono essere uguali per tutti”. La proposta sarà messa ai voti giovedì(6 febbraio) e probabilmente andrà in porto, visto anche il supporto della Casa Bianca e dei principali protagonisti della Silicon Valley. La guerra alla neutralità delle rete è solo all’inizio: i giganti delle TLC hanno minacciato azioni legali contro la decisione della FCC. Non facciamo diventare il web un’altra esclusiva dei ricchi.

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