La strage di studenti in Kenya passata inosservata in Italia

148 studenti cristiani sono stati sterminati da quattro jihadisti somali di Al Shabaab. Polemiche sui ritardi della polizia.

La strage di studenti in KenyaIl 2 aprile 2015 è una data che non verrà dimenticata facilmente in Kenya. Giovedì scorso, un campo universitario di Garissa è stato assediato dal gruppo di jihadisti somali Al Shabaab, affiliati a Al Qaeda. L’assalto ha preso di mira gli studenti cristiani, presi in ostaggio, massacrati o decapitati. Il bilancio è di 148 morti e 79 feriti. Purtroppo ancora tanti studenti mancano all’appello.

In centinaia hanno atteso fuori l’obitorio di Nairobi nella speranza di ricevere notizie dei loro cari che risultano ancora dispersi. Lunghe file anche fuori dagli ospedali per avere notizie degli studenti che mancano all’appello. Oggi(6 aprile) secondo dei tre giorni di lutto per il massacro. Il lutto cittadino non ha placato le polemiche. Il quotidiano del Kenya “Daily Nation” denuncia che la polizia attese 7 ore prima di inviare un’unità delle forze speciali al college di Garissa. Una volta entrate, le forze speciali hanno impiegato solo 30 minuti a uccidere i terroristi e mettere così fine alla mattanza. La risposta del Kenya non si è fatta attendere: l’aviazione militare ha bombardato due campi di Al Shabaab in Somalia. Non si conoscono particolari su perdite tra gli estremisti islamici.

La strage dei studenti in Kenya è passata inosservata in Italia, nessun flashmob(inutile) o hashtag virale è stato lanciato per ricordare le vittime. Perché? I nostri connazionali erano troppo impegnati a prepararsi per la Pasqua e tutto quel sangue avrebbe rovinato la festa. Ai perbenisti(ipocriti) italiani, i keniani interessano solo quando arrivano nel nostro Paese con i barconi della speranza. Il motivo? Sono un business sia da profughi che da immigrati regolari. Nel primo caso ci guadagnano gli “amici degli amici” attraverso la gestione dei migranti, mentre nell’altro diventano lavoratori sottopagati sfruttati dai “prenditori”(ops imprenditori) senza scrupoli.

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