ISS: Tasso mortalità coronavirus al 5,8%

Il tasso di mortalità del coronavirus in Italia è del 5,8%. E' quello che si evince da un report pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità(ISS). Il tasso di mortalità sale al crescere dell’età del contagiato.

Tasso mortalità coronavirus in ItaliaE’ salito a 24.747 il numero dei contagiati in Italia dal coronavirus, dato aggiornato alle ore 18 del 15 marzo 2020. Le persone attualmente positive sono 20.603, 1.809 deceduti e 2.335 guariti. Tra i 20.603 positivi ci sono 1.672 in terapia intensiva. Che grado di mortalità ha il coronavirus? Il 13 marzo 2020 l’Istituto Superiore di Sanità(ISS) ha pubblicato un Report. Il tasso di mortalità del Covid-19 in Italia al momento è del 5,8%. L’età media dei pazienti deceduti e positivi al coronavirus è 80 anni, più alta di circa 15 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione.

Sono 2 i pazienti deceduti Covid-19 positivi di età inferiore ai 40 anni. Si tratta di 1 persona di età di 39 anni, di sesso maschile, con pre-esistenti patologie psichiatriche, diabete e obesità, deceduta presso il proprio domicilio e di 1 persona di 39 anni, di sesso femminile, con pre-esistente patologie neoplastica deceduta in ospedale. Le donne decedute dopo aver contratto infezione da Covid-19 hanno un’età più alta rispetto agli uomini(età mediane: donne 84.2 – uomini 80.3) e la letalità aumenta in maniera marcata dopo i 70 anni. L’Italia sconta un’età media molto alta e una percentuale significativa della popolazione che ha più patologie, un fattore che aumenta il rischio di morte. Il tasso di mortalità sale al crescere dell’età del contagiato. Sotto i 30 anni il Covid-19 non è fatale, mentre diventa quasi un “killer” tra pensionati e per chi si appresta a ritirarsi dal lavoro. Il Sars-Cov-2o sembra quasi un virus creato in laboratorio per risolvere il “presunto” problema del sistema previdenziale. A pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si indovina. Di seguito la mortalità del coronavirus in Italia per fasce d’età pubblicato dall’ISS sui dati del 13 marzo 2020.

Fascia d’età (anni) Deceduti [n (%)] Letalità (%)
0-9 0 (0%) 0%
10-19 0 (0%) 0%
20-29 0 (0%) 0%
30-39 2 (0,2%) 0,2%
40-49 4 (0,4%) 0,2%
50-59 24 (2,4%) 0,8%
60-69 77 (7,6%) 2,7%
70-79 360 (35,4%) 10,8%
80-89 438 (43,0%) 17,5%
>90 96 (9,4%) 21,1%
Non noto 16 (1,6%) 2,8%

Il tasso di mortalità del coronavirus in Italia è del 5,8%, ben oltre il 3,4% globale dichiarato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS). Il dato è sicuramente sovrastimato perché i casi identificati sono inferiori a quelli reali. In Italia, infatti, il cosiddetto tampone viene effettuato solo sui sintomatici. In questo modo, si restringe il denominatore alle sole persone con sintomi palesi o che si trovano in ospedale, e la mortalità apparente è più alta. Il tasso di mortalità del Covid-19 aumenta con il crescere dell’età, esattamente come avviene con la normale influenza. C’è una sostanziale differenza: il coronavirus può contagiare un numero molto più alto di persone poiché ci trova del tutto indifesi. La diffusione del Sars-Cov-2o è pericolosa perché potrebbe causare un’emergenza in terapia intensiva. Nei casi più complicati di coronavirus c’è bisogno di una buona ventilazione polmonare e l’assistenza in rianimazione per salvare il malato. Il problema è tutto qui. Il numero di posti letto in terapia intensiva potrebbero essere non sufficiente per accogliere tutti i casi più gravi. Tutta colpa dei tagli alla Sanità fatti negli ultimi 20 anni. In Italia ci sono 5.090 posti letto in terapia intensiva, vale a dire 8,42 per 100 mila abitanti. I posti letto in rianimazione in Lombardia, Veneto e Emilia Romagna sono in tutto 1.800. In Campania in totale le degenze ad alta intensità assistenziale sono 622 distribuite in 59 unità per altrettanti centri ospedalieri. Ecco perché #iorestoacasa è un atto di responsabilità morale.

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