I prolet di AnnoUno e i The Jackal

La prima puntata di "AnnoUno" fa uno share del 4,5%. Un disastro. Il programma di Giulia Innocenzi è già diventato vecchio?

AnnoUnoIeri(13 novembre) è ripartito “AnnoUno”, il programma condotto da Giulia Innocenzi. La prima puntata è stata vista da 1.040.000 telespettatori con uno share del 4,5%. Un vero disastro. Come mai questa débâcle? Due sono i motivi: la concorrenza sulle altre reti(su Rai 2 c’era “Virus”) e puntare su alcuni “personaggi” della passata edizione. Due su tutti: Silvia Sardone e Elisa Serafini.

La prima ha mille volti. La scorsa primavera ad “AnnoUno” si definì mamma precaria. Qualche mese dopo è apparsa a “Millenium” spacciandosi come lavoratrice con partita IVA. A settembre ha fatto una comparsata ad “Agorà” come opinionista. Il 3 novembre 2014 la Sardone è stata ospite a “Omnibus” e il conduttore l’ha presentata come consigliera comunale di Forza Italia a Milano. Conclusioni? E’ semplicemente una berlusconina doc. L’altra invece è un’attivista di Tea Party, un movimento politico schierato a difesa del libero mercato e su posizioni conservatrici/libertariane. Nella scorsa edizione, la Serafini fu asfaltata dal giornalista Marco Travaglio sul tema giustizia. Tra l’altro, in quella puntata alcune “perle” gliele suggeriva Vittorio Sgarbi. Una domanda sorge spontanea: l’attivista di Tea Party con quale coraggio si ripresenta in TV? E gli altri “personaggi”? Una massa di prolet rassegnata alla schiavitù. Vi confesso che ascoltando i loro discorsi mi è venuta voglia di fare l’imprenditore per sfruttarli. Generazione senza cervello e senza attributi. L’ultimo commento è per i “The Jackal”: perché “prostituirsi” per fare gag inutili e senza senso(video)? I videomaker napoletani rischiano di distruggere quello di buono che hanno fatto in passato. AnnoUno, se lo conosci lo eviti.

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