Argentina in default, ma Buenos Aires nega

Il Paese non ha pagato gli interessi dovuti sui nuovi bond, 539 milioni di dollari. L’Argentina tuttavia nega il default.

Argentina in defaultL’Argentina è entrata in default, il secondo in 13 anni, dopo il mancato accordo con i fondi speculativi USA. Daniel Pollack, mediatore fra gli hedge fund USA e Buenos Aires, ha proposto “numerose soluzioni creative ma l’Argentina ha rifiutato di considerarle”, ha detto l’hedge fund Elliott management, che insieme ad altri ha vinto la causa contro l’Argentina.

Con il mancato accordo, la terza economia dell’America Latina, di fatto, non è più in grado di adempiere ai suoi obblighi di rimborso. L’Argentina tuttavia nega, sostiene di aver depositato i soldi per far fronte ai suoi impegni e accusa il giudice USA, Thomas Griesa, di aver vietato alle banche di trasferirli. Il nuovo default dell’Argentina avviene proprio sugli interessi dovuti sui nuovi bond, 539 milioni di dollari scaduti il 30 luglio 2014 a mezzanotte e che Griesa ha congelato in assenza di accordi con gli hedge. I fondi chiedevano il rimborso integrale delle loro obbligazioni per 1,5 miliardi di dollari. Il ministro dell’Economia, Axel Kicillof ha dichiarato: “Il default è una cavolata atomica. L’Argentina continuerà a pagare i suoi debiti. Pagheremo coloro che detengono i bond su cui è stata dichiarata l’insolvenza ma a condizioni ragionevoli non a condizioni che equivalgono all’estorsione, fissate sotto pressione, sotto una minaccia”.

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