Crisi aumenta mortalità per tumore
La crisi economica colpisce anche la speranza di vita. Alcuni malati si rivolgono a strutture private per curarsi e si indebitano fino al collo. Come fanno quelli che non hanno risorse economiche? La risposta è ovvia: non si curano e finiscono prima al cimitero.
Secondo uno studio pubblicato da “The Lancet” la crisi economica è costata oltre 260 mila decessi in più per tumore nei paesi OCSE, e circa 160 mila nell’Unione Europea tra il 2008 e il 2010. I dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS) e dalla Banca mondiale, riguardano più di 70 paesi nell’arco di 21 anni, dal 1990 al 2010. Lo studio ha analizzato l’impatto della disoccupazione e della riduzione della spesa pubblica destinata alla Sanità sulla mortalità per le patologie oncologiche, e rilevato l’effetto protettivo delle coperture sanitarie universalistiche. I tumori presi in considerazione sono stati colon-retto e polmone, prostata negli uomini e seno nelle donne, classificati come curabili se associati a tassi di sopravvivenza uguali o superiori al 50%, e come non trattabili se la sopravvivenza era inferiore al 10%. Per l’intero ventennio in analisi è stata registrata una relazione diretta tra variazioni nei tassi di disoccupazione e aumento di mortalità per tutti i tipi di tumore. Il cancro è una delle principali cause di morte nel mondo. Secondo un rapporto dell’Eurostat, in Italia il tasso di mortalità per cancro supera la media europea. Nel nostro Paese ogni volta che c’è una spending review si pensa sempre a fare tagli alla Sanità. Ma quando ci svegliamo?
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